Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Zedda si sfila la fascia: orgoglio anti-auto e il Poetto risanato «Lascio un bilancio sano e cristal

Fonte: L'Unione Sarda
1 aprile 2019

CAGLIARI. La conferenza di fine mandato

Zedda si sfila la fascia: orgoglio anti-auto e il Poetto risanato «Lascio un bilancio sano e cristallizzato
No a candidature calate dall'alto»

Il sindaco dimissionario e i suoi assessori in basso, nei banchi dei consiglieri, e i giornalisti in alto, sugli scranni normalmente occupati dalla Giunta: la conferenza stampa di fine mandato di Massimo Zedda, a Cagliari, ribalta per una volta le regole di Palazzo Bacaredda. Anche se poi a parlare è lui: a lungo, a braccio, stilando un puntiglioso elenco di cose realizzate e di progetti finanziati, avviati e da avviare, piani triennali di opere pubbliche. E cifre: 290 i milioni in cassa, 300 milioni l'ammontare degli investimenti già programmati, 18 gli anni vissuti da Zedda in sala consiliare, prima nei banchi dell'opposizione e poi, dal 2011, da sindaco.
Due mandati contrassegnati da cambiamenti evidenti e profondi per la città e (si pensi alle pedonalizzazioni e agli altri interventi mirati a scoraggiare l'uso dell'auto privata e favorire gli spostamenti a piedi, in bici, coi mezzi pubblici o condivisi) per chi ci abita o la frequenta per studio, lavoro o tempo libero.
«Ci prendevano in giro, parlavano di libro dei sogni», ricorda divertito.
Conti in ordine
Da giovedì, in Consiglio regionale, Zedda guiderà l'opposizione alla Giunta Solinas e alla maggioranza che la sostiene. Ma ora è qui per tirare le somme dell'esperienza che gli ha consentito di maturare come amministratore, ottenere visibilità nazionale, conquistare un rango politico di rilievo.
Al sindaco che verrà, dice, lascia un bilancio sano: «Abbiamo il più basso indebitamento pro-capite tra i Comuni italiani», e «abbiamo tagliato il superfluo: ogni euro speso va in servizi». Sant'Efisio? «Prima di noi il Comune spendeva un milione e mezzo l'anno: abbiamo dimostrato che con 400-500 mila euro la processione è sempre splendida». Capodanno? «Anche lì siamo passati da un milione e mezzo a 120 mila euro di spesa, e nelle piazze oggi vanno molte più persone, e molte più famiglie».
Il bilancio non è solo sano ma «cristallizzato»: impossibile, per chi gli succederà, cambiare destinazione a stanziamenti già finalizzati. Anche volendo, poi: «Sfido chiunque a provare a riportare le macchine nel Corso o a smontare il lungomare al Poetto e permettere di nuovo di parcheggiare sulle dune: su certe cose, non si può più tornare indietro».
I risultati
Periferie, centro, parcheggi, monumenti recuperati, strade e marciapiedi, porto, aeroporto e porto canale («Occorre affrontare la crisi che lo coinvolge, la Regione deve farsi portavoce nei confronti del Governo»), metropolitana di superficie: tanti i temi. Solo a conferenza finita Zedda si lascia indurre a tentare una sintesi. Un errore? «Uno? Ne avrò fatti mille. Ma non ho rimorsi né rimpianti». Il risultato di cui è più orgoglioso? «Aver restituito ai cagliaritani l'orgoglio di essere cagliaritani e di potersi confrontare alla pari con le altre città europee». Una realizzazione tangibile? «Il Poetto. Un luogo che ho visto devastato. Per cinque anni, dopo il ripascimento, non ci ho più rimesso piede. Era una ferita aperta nell'animo di tutti i cagliaritani».
Verso il voto
Consigli agli alleati per la scelta del candidato? «O si individua una persona rappresentativa o si fanno le primarie. L'unica cosa da evitare è quella che ha fatto il centrodestra: riunirsi a Roma o Milano o ad Arcore e imporre un nome da lì, spartendosi Regioni, Province e Comuni come se si giocasse a Risiko o a Monopoli».
Marco Noce