Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Molo Rinascita, via i rimorchi

Fonte: L'Unione Sarda
26 marzo 2019

PORTO. Completati i lavori a Sa Perdixedda: pronta la nuova area parcheggi

 

“Liberata” dai camion la banchina che ospita il terminal crociere 

 

Se non proprio tutti, saranno parecchi i camion destinati a cambiare casa. Un assaggio del più massiccio trasferimento di camion e rimorchi che libererà la banchina del Molo Rinascita dai mezzi pesanti consegnandola, privata dell'ingombrante parcheggio, ai croceristi che da qui a qualche settimana sbarcheranno ancora una volta in città. Per loro una soluzione ben più dignitosa, visto che potranno mettere piede a terra e spostarsi dal terminal (realizzato tre anni fa da Cagliari Cruise port con un investimento di 800mila euro) alla città senza ritrovarsi davanti il muro di autocisterne e rimorchi.
Il via
Motori accesi, destinazione Sa Perdixedda. È lì, subito dietro il mercato ittico all'ingrosso di viale La Plaia, che saranno dirottati i rimorchi. «È un'area di un ettaro e settecento metri quadri all'esterno della zona di security che abbiamo acquisito e completamente rimesso a nuovo. È stata recintata e asfaltata e tra breve l'impresa che ha eseguito le opere consegnerà i lavori, di fatto completati, costati poco meno di 600mila euro ai quali vanno aggiunte le spese per la realizzazione della nuova strada che dal mercato ittico porta verso l'approdo peschereccio entrato in funzione l'anno scorso», spiega il presidente dell'Autorità di sistema portuale del Mare di Sardegna, Massimo Deiana. «Anche quest'ultima opera viaria è fondamentale e strategica nell'ambito della riorganizzazione di tutta la zona di Sa Perdixedda e consentirà ai pescatori di trasferire il loro prodotto al mercato all'ingrosso senza lunghi spostamenti con i camioncini frigo». Pesci, crostacei, molluschi e mitili a “chilometro zero”, insomma. Sembra essere sfumata, invece, l'ipotesi di destinare una piccola area attrezzata con gazebo alla vendita diretta del pescato. I pescatori che attraccano al porticciolo potranno invece vendere il pescato direttamente in banchina, dando vita così alla cosiddetta filiera corta.
La soluzione
La rivoluzione di Sa Perdixedda, cominciata oltre due anni fa con lo smantellamento di vecchi edifici (alcuni devono ancora essere abbattuti) e la bonifica delle coperture in onduline d'amianto, prevede anche l'utilizzo di una seconda area di poco inferiore a un ettaro e mezzo, in passato occupata dai vigili del fuoco, destinata a ricevere un parcheggio delle auto e dei mezzi sbarcati dai mercantili. «Tutto questo in attesa che il sistema ro-ro venga dirottato completamente al Porto canale», dice il presidente dell'Authority, ammettendo, però, le molte difficoltà incontrate al momento del suo insediamento sul versante del porto canale e in particolare per l'apertura della vastissima area di Giorgino, a due passi dal Villaggio pescatori, dove dovranno nascere i servizi della nautica.
Sa Scafa
Se questa fetta di costa e il progetto resta in stand-by, è ben più percorribile la valorizzazione dell'area portuale e appunto della Scafa. Con questa programmazione già in atto, la città si riapproprierà di una consistente fetta del suo litorale “urbano” su cui insiste anche la torre della Quarta Regia della Scafa, salvata e recuperata tempo fa dalla Conservatoria delle coste ma ancora inutilizzata. Intorno all'antico edificio, in cui i pescatori che lavoravano a Santa Gilla conferivano, sin dal periodo aragonese, la quarta parte del pescato (gabella abolita solo nel 1954), dovrà sorgere un parco, una vera oasi affacciata sul mare.
Andrea Piras