Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Rifiuti, il tour delle discariche a cielo aperto Il porta a porta ha aggravato il problema e cumuli

Fonte: L'Unione Sarda
22 marzo 2019

L'ALLARME.

Da Sant'Elia a Is Mirrionis, passando per viale Trieste e via San Paolo: il lancio del sacchetto è una moda

Rifiuti, il tour delle discariche a cielo aperto Il porta a porta ha aggravato il problema e cumuli di spazzatura spuntano ormai un po' ovunque 

Nell'era del porta a porta, accanto ai mastelli per la differenziata, spuntano ormai un po' ovunque cumuli di spazzatura di ogni tipo. Nei cortili condominiali, accanto ai marciapiedi, negli spiazzi tra le vie e lungo le cunette delle strade.
Allarme discariche
È l'altra faccia della medaglia di una rivoluzione fortemente voluta dalla giunta di Massimo Zedda che i cagliaritani faticano a digerire e che sta proseguendo tra mille intoppi e difficoltà. Un problema ampiamente previsto, tanto che si era ipotizzato di usare telecamere di controllo nelle zone più a rischio e persino i droni, ma che al momento non si riesce ad arginare. E se la situazione più grave si registra certamente in periferia - principalmente nei quartieri di Sant'Elia e Is Mirrionis, ma anche a Mulinu Becciu e Pirri - non mancano casi particolari ed emblematici.
Il cortile in via Santa Gilla
Uno di questi è stato risolto proprio ieri in via Santa Gilla, dove il cortile di un edificio disabitato era stato trasformato in una discarica abusiva. In pochi mesi i lanciatori di sacchetti lo avevano letteralmente riempito di rifiuti, tanto da costringere i proprietari ad intervenire dopo le segnalazioni ricevute dai vicini. «Da quanto è iniziato il porta a porta anche in questo rione la situazione è peggiorata - spiega una delle eredi dell'immobile -, piuttosto che tenersela in casa la gente preferisce buttare la spazzatura dove capita. Ho pure pensato di risalire ai responsabili facendo controllare il contenuto delle buste ma alla fine mi sono convinta che non ne valga la pena».
Il centro
Basta però spostarsi di qualche centinaio di metri per trovare situazioni analoghe. Davanti al palazzo della Giunta regionale in viale Trento, ad esempio, nel retro dello stabile che ospita gli uffici comunali di via Cesare Battisti, i cortili sotto la sede stradale sono colmi di erbacce e rifiuti. E siamo nel cuore della città. Stessa scena in viale Trieste, dove c'è il complesso abbandonato della Caserma Trieste, da anni rifugio di tossici e sbandati: in uno dei ruderi che si affacciano sulla via, chiusi da una rete metallica alta due metri, qualcuno pare aver smaltito gli arredi di un'intera casa, giocattoli dei bambini compresi. Ormai costellata di mini discariche anche via San Paolo, che collega Sant'Avendrace al porto.
La periferia
Preoccupante la situazione a Is Mirrionis. In via Seruci, così come in via Timavo la spazzatura viene lasciata per strada a marcire a volte per giorni. In via Serbariu, in uno spiazzo tra i palazzi popolari, al posto delle aiuole c'è una catasta di buste maleodoranti. Niente di paragonabile a quanto succede a Sant'Elia, dove è vera e propria emergenza. A molti degli abitanti dei palazzoni attorno a via Schiavazzi e via Magellano i mastelli non stato mai consegnati perché non sono in regola con la Tari e così, una volta rimossi i cassonetti, la spazzatura è finita per strada formando vere e proprie montagne. Al punto che il Comune ha deciso di fare uno strappo alla regola consegnando i contenitori anche ai morosi. Una misura d'emergenza che per ora non sembra aver risolto il problema.
Massimo Ledda