Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Cagliari, le donne agitano i partiti

Fonte: L'Unione Sarda
13 marzo 2019

VERSO IL VOTO. Tempi stretti per le primarie

 

Incontri serrati in vista delle Comunali 

 

Complicazioni bipartisan. Le dimissioni (quasi) improvvise del sindaco Massimo Zedda per mandare i cagliaritani al voto il 26 maggio hanno rovinato i piani a chi pensava di gestire la lunga campagna elettorale fino al 2020. A destra come a sinistra sarebbero stati 12 mesi sonnacchiosi tra nuove alleanze da stringere, accordi da prendere e primarie da organizzare.
Invece ora è tutto un fremere, proporre, tramare per trovare il nome giusto. E i nomi, da una parte e dall'altra, non mancano, a cominciare dalla coalizione che ha portato Zedda in Regione e che ora, nonostante la tradizione ormai sia consolidata, potrebbe rinunciare ai gazebo delle primarie proprio a causa dei tempi troppo stretti imposti dal sindaco ormai sull'uscio di Palazzo Bacaredda.
Sinistra e dintorni
Per la prassi - non sempre rispettata - del do ut des c'è chi ritiene che il candidato dovrebbe essere del pd. Nonostante i richiami del segretario regionale Emanuele Cani a evitare il principio delle lottizzazioni, infatti, molti dem cagliaritani pensano che se Campo progressista ha espresso Zedda candidato per le Regionali, ora tocchi a loro proporre il futuro sindaco. In pole position Piero Comandini e Danilo Fadda. Il primo, appena rieletto in Consiglio regionale, ha portato a casa il record di preferenze nel capoluogo. «Le Regionali ci hanno insegnato che dobbiamo essere più inclusivi», glissa al telefono. Danilo Fadda, assessore al Personale nel Comune di Cagliari, figlio di Paolo Fadda, oltre ad avere il sostegno del partito sarebbe visto di buon occhio anche dagli alleati. «Se c'è qualcuno che ha pensato a me, lo ritengo un onore. Ma non sono in corsa», commenta. Restando all'aula del Consiglio c'è chi vedrebbe in rampa di lancio anche Fabrizio Rodin, capogruppo Pd e vice sindaco della Città metropolitana e chi dice che a Guido Portoghese, presidente dell'assemblea di via Roma, la candidatura non dispiacerebbe affatto. Fuori dal Comune spunta un'altra possibile candidata, il cui nome ritorna di tanto in tanto: la rettrice Maria Del Zompo.
La prima sindaca
Una donna è anche nei pensieri del leader di Campo progressista Luciano Uras. «Siamo nel 2019 e Cagliari non ha ancora avuto una sindaca. Credo occorra una riflessione politica sul diritto dei cittadini di scegliere una donna». Sul metodo: «Nonostante i tempi siano stretti, le primarie sono utili». Uras non vuole fare nomi, ma il fronte progressista ha già due donne molto in vista: le assessore Francesca Ghirra e Marzia Cilloccu, a pari merito nella corsa per ereditare la fascia di Zedda.
Trattative in corso
A destra più che il toto-candidato è in corso il toto-partito. Per riequilibrare la coalizione dopo il potere conquistato da Psd'Az e Lega alle Regionali, ognuno cerca in casa propria il nome giusto da proporre al tavolo delle trattative. Gli unici a non avere dubbi sarebbero quelli di Fratelli d'Italia, che dovendo puntare su qualcuno farebbero il nome di Paolo Truzzu. Forza Italia, invece, dovrà ancora capire su chi convergere. Il nome di Alberto Bertolotti, presidente di Confcommercio, per alcuni non sarebbe abbastanza forte da superare il recordman di voti Edoardo Tocco o quello di Stefano Tunis che con Venti20 alle Regionali ha fatto pesare il suo ruolo. Tra le candidature femminili, si fa avanti anche il nome di Ada Lai. Nelle fila dei Riformatori, potrebbe essere il turno di Giorgio Angius. A fare da ago della bilancia tra i due schieramenti potrebbero essere da una parte gli indipendentisti e dall'altra i Cinque stelle. Dopo la disfatta delle Regionali, le varie sigle indipendentiste stanno cercando di creare un polo unico per poi decidere da che parte stare. «Serve un passo indietro, per questo abbiamo avviato interlocuzioni con le altre sigle», spiega Roberto Tramaloni del Partito dei sardi.
Cinque stelle
Benché abbiano annunciato di voler ballare da soli, un'accoppiata con i grillini è ancora possibile. Sulle candidature mantengono il riserbo e il gossip suggerisce che la carta a sorpresa potrebbe essere la giornalista Virginia Saba, assistente della parlamentare Emanuela Corda e fidanzata di Di Maio. Lei però smentisce senza possibilità di replica: «Questa cosa non è mai stata detta e non è nei miei piani». In attesa che la lista venga ufficializzata c'è già chi pensa già al secondo turno. Non è escluso che l'apertura di Zedda ai Cinque Stelle, annunciata nell'ambito dell'opposizione in Consiglio regionale, vada oltre. In caso di ballottaggio, potrebbero essere proprio i voti stellati a fare la differenza e decidere chi sarà il nuovo inquilino del Palazzo.
Mariella Careddu