Rassegna Stampa

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VIDEO) Ex lavoratori De Vizia in sciopero della fame: “Zedda faccia rispettare gli accordi”

Fonte: web Vistanet Cagliari
6 marzo 2019

VIDEO) Ex lavoratori De Vizia in sciopero della fame: “Zedda faccia rispettare gli accordi”
(VIDEO) Ex lavoratori De Vizia in sciopero della fame: “Zedda faccia rispettare gli accordi”
Una lotta che dura dall’inizio del 2019, quella degli operai che avevano già annunciato agli organi di stampa il digiuno forzato a oltranza, nel caso in cui non fossero arrivate le giuste risposte.

Promessa fatta, promessa mantenuta. I mesi di stipendio “bucati” e il mancato rinnovo del contratto costringono gli operai della De Vizia a mantenere fede alla parola data, dando il via allo sciopero della fame, incatenati ai cancelli del Palazzo Bacaredda di Cagliari.

«È stata una scelta sofferta – commenta il portavoce Luca Aresu, 41 anni – non saremmo mai voluti arrivare a tanto. Tuttavia, nei due mesi trascorsi non abbiamo avuto nessun riscontro dalla Giunta comunale. Addirittura, due settimane prime delle elezioni scorse è stato discusso e messo in votazione come ordine del giorno la nostra presenza. La maggioranza ha votato a favore, ma oggi è scomparsa la nostra vertenza».

 

Una lotta che dura dall’inizio del 2019, quella degli operai che avevano già annunciato agli organi di stampa il digiuno forzato a oltranza, nel caso in cui non fossero arrivate le giuste risposte. A lottare con i dipendenti della De Vizia ci sono anche le famiglie, le quali, a distanza, resistono insieme ai lavoratori: «Siamo persone e padri di famiglia. Ci hanno tolto il lavoro ingiustamente. Nel contratto d’appalto c’è scritto a chiare lettere che avrebbero dovuto stabilizzare i precari storici, come noi».

Come evidenzia Aresu, la De Vizia non è un’azienda in crisi costretta a lasciare a casa i suoi dipendenti: «Non è assolutamente così. L’azienda si è aggiudicata da poco un appalto di 225 milioni di euro per 7 anni. Invece di stabilizzare noi, stanno assumendo altri. Stanno facendo come vogliono, con il benestare del Comune».

Da Palazzo Bacaredda e dall’ancora sindaco Massimo Zedda ci si aspetta delle risposte: «Facciano rispettare il capitolo dell’appalto e lavorino per quello per cui sono pagati. Questo palazzo è casa nostra, dei cagliaritani». Ma fino a ora non c’è stata nessuna risposta. Anzi, solo un dispetto: «In tutta risposta, non ci lasciano usare i bagni del Comune».