Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Pronti alla sfida per le Comunali

Fonte: L'Unione Sarda
27 febbraio 2019

Nel centrosinistra si rafforza il Pd

 

In vista della scelta di Massimo Zedda 

 

Il mancato trionfo alle Regionali non li scoraggia, in caso di Comunali si dicono tutti pronti alla sfida. A Cagliari non esiste un partito che abbia raggiunto la pur modesta soglia del 15 per cento. Per intenderci, se alle Politiche dello scorso anno il Movimento Cinque Stelle aveva superato il 38% dei voti, ora a fare meglio di tutti è stato il Pd con uno striminzito 13,23 nell'hinterland e un 14,35 nel capoluogo. Un risultato positivo per i dem che però potrebbe influire sugli equilibri nella maggioranza del sindaco progressista Massimo Zedda in vista delle prossime Comunali. Tutto dipenderà dai tempi. Zedda è infatti costretto a scegliere tra la poltrona di primo cittadino e quella da consigliere regionale e i risultati del voto di domenica avranno un peso notevole sulla scelta della strategia da seguire.
Scelta obbligata
Nel caso in cui il sindaco non si dimetta, la legge prevede che sia il presidente del Consiglio comunale Guido Portoghese a sollecitare una scelta. Per farlo ha dieci giorni di tempo che iniziano a decorrere dal momento della proclamazione dei neoeletti in Consiglio regionale. A Zedda a quel punto vengono concessi altri dieci giorni per rispondere. Nel caso in cui non ci fossero più i tempi per andare a elezioni a maggio (in concomitanza con le Europee) le Comunali slitterebbero al prossimo anno e a reggere il Municipio sarebbe la vice sindaca Luisanna Marras. Valutare il peso di ciascuna forza politica è dunque fondamentale.
Avversari premiati
La buona notizia per il sindaco è che la sua città lo ha preferito allo sfidante Solinas. Ma c'è chi lo ha preferito di più e chi meno. Nelle periferie molti si sono affidati a candidati della coalizione opposta: Alessandra Zedda è tra le più votate in città nonostante la sua Forza Italia sia scesa al 6,7%. «Diciamo che è accaduto l'opposto di quel che succede di solito: sono stata io a trascinare il partito e non il contrario. Sono di sicuro voti personali, in questo caso ha pagato il mio stare tra la gente». A premiarla sono stati in particolare il Cep e Pirri. Sul caso Zedda ha una certezza: «Faccia quello che crede, ma se sceglierà la Regione bisognerà andare a elezioni. I cittadini vogliono una guida autorevole scelta dal basso. Se dovessero esserci le elezioni a breve, nonostante il momento difficile, Forza Italia si farà trovare pronta per scenderà in campo e individuare la persona giusta. Il segreto è ricominciare dal territorio, soprattutto dalle periferie». E dalla periferia arriva anche il segnale a favore del segretario cittadino del Psd'Az Gianni Chessa che ha rastrellato voti nei rioni popolari di Is Mirrionis e Sant'Elia contribuendo a trascinare il partito oltre la soglia del 10 per cento. Al partito sardista, ex alleato di Zedda ora partner della Lega, spetterà un ruolo centrale nel futuro della città.
Gli alleati
Nonostante la nutrita squadra di consiglieri e assessori in lizza per la Regione, salvo colpi di scena dell'ultima ora (lo spoglio in alcune sezioni era ancora in corso a 40 ore dalla chiusura dei seggi), solo due ce l'hanno fatta: l'ex azzurro passato nelle fila sardiste Stefano Schirru e l'esponente di maggioranza Franco Stara con la lista Futuro Comune. Nulla di fatto per gli assessori Yuri Marcialis, Marzia Cilloccu e Claudia Medda, né per gli altri 13 in corsa per Campo Progressista (più votato il consigliere regionale uscente Francesco Agus), Riformatori e Fortza Paris, per citare i principali. A non pescare candidati dall'Aula di Palazzo Bacaredda è stato il Pd. Il candidato più votato è il consigliere regionale uscente Piero Comandini con 1.885 voti cagliaritani, 600 dei quali conquistati a Pirri. «Il risultato di domenica a Cagliari è senz'altro una boccata d'ossigeno e non possiamo che essere soddisfatti». Sul ruolo che il suo partito avrà alle Comunali preferisce non sbilanciarsi. «È decisamente prematuro pensare a un candidato, bisogna aspettare la decisione di Zedda e solo dopo potremo fare una riflessione in questo senso». Nessuna paura tuttavia nel caso di elezioni anticipate. «Il Pd sarà senz'altro in grado di esprimere un uomo o una donna da spendere per il Comune».
In Aula
Vuole rispettare i tempi del sindaco anche il capogruppo Pd in Consiglio Fabrizio Rodin. «In questo momento è un problema che non si pone. Aspettiamo che Zedda faccia la sua scelta e dopo ci confronteremo su quel che è oppotuno fare». Chi sollecita le dimissioni è invece Federico Ibba, consigliere di minoranza per i Centristi per l'Europa. «Quella di domenica per Zedda è stata una debacle, a dargli fiducia sono stati i quartieri borghesi, mentre le periferie che lui dice di difendere lo hanno bocciato».
Mariella Careddu