Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Cartellino addio, ora si lavora dal mare A palazzo Bacaredda è iniziata la rivoluzione dello “smart

Fonte: L'Unione Sarda
18 febbraio 2019

COMUNE.

Coinvolti nel progetto sperimentale 10 impiegati, entro settembre saranno 120

Cartellino addio, ora si lavora dal mare A palazzo Bacaredda è iniziata la rivoluzione dello “smart working”

Sbrigare le pratiche d'ufficio dalla spiaggia o da uno chalet in montagna mentre ci si gode il tramonto. O più banalmente lavorando da casa quando i figli piccoli hanno la febbre. Usando soltanto un tablet o un portatile, senza orari prestabiliti e con l'unico obbligo di concludere il compito assegnato nei tempi e nei modi concordati.
La rivoluzione dello smart working - da anni realtà in molte aziende private soprattutto del settore tecnologico - sbarca anche al Comune di Cagliari, inserito nell'elenco dei 15 enti pilota scelti dalla Presidenza del consiglio dei ministri per la sperimentazione. E così dalla prossima settimana, per 5 giorni al mese, 10 dipendenti avranno la possibilità di prestare la propria opera con questa particolare modalità definita “agile”: di fatto un'evoluzione del telelavoro, già attivo negli uffici comunali, con la differenza che non si ha più una postazione fissa prestabilita (di solito il domicilio) né orari rigidi o cartellini da timbrare.
Rivoluzione culturale
«È come passare da un'obbligazione di mezzi a una di risultato - ha spiegato l'assessore al personale Danilo Fadda -, a parte due ore di reperibilità il lavoratore avrà infatti ampia libertà perché a noi interessa che faccia il suo e non da dove e quando lo fa». Insomma, «una rivoluzione culturale prima che organizzativa», un approccio totalmente diverso «rispetto a certe norme anti-fannulloni allo studio del Governo come i controlli biometrici» che secondo Fadda porterà benefici a tutti. «Così i dipendenti potranno meglio coniugare le esigenze professionali con la vita privata, penso ad esempio alle madri, mentre l'amministrazione avrà impiegati più motivati e responsabilizzati. Entro settembre contiamo di coinvolgere almeno 120 impiegati ma il nostro sogno è che un giorno siano tutti lavoratori agili. E speriamo anche di essere contagiosi e che altre amministrazioni pubbliche e aziende private seguano il nostro esempio».
Come funzionerà
Naturalmente i controlli ci saranno. Ma saranno a valle, cioè sugli obiettivi raggiunti, e non più a monte. «L'adesione è sempre volontaria e sarà autorizzata in base al progetto approvato dal responsabile dell'ufficio - ha spiegato la dirigente del servizio personale Luisella Mereu -, poi il monitoraggio e la valutazione faranno il resto». Di certo a incoraggiare sono i risultati ottenuti col telelavoro in cui attualmente sono coinvolti 20 dipendenti. «In un anno - ha spiegato Gianbattista Marotto, dirigente del Suep - abbiamo registrato un incremento di produttività del 40%, passando da 536 a 773 pratiche». Entusiasti anche i sindacati. «La nostra vera preoccupazione era che con la modalità smart si finisse per lavorare troppo - sono state le parole di Rita Erriu, della rsu Cisl - ma nel regolamento sono state chiarite bene le regole per evitare questo rischio di connessione perenne». Come chiare sono anche le norme sulla sicurezza: «Al lavoratore sarà consegnata un'informativa - ha spiegato Paola Porcedda, dell'ufficio sicurezza - potrà lavorare da dove vuole ma rispettando le basilari regole di prudenza e diligenza, per cui anche in questo senso sarà più responsabilizzato». E di sicuro anche più felice.
Massimo Ledda