Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Ora il vecchio albero rischia di abbattere il monumento ai Caduti

Fonte: L'Unione Sarda
16 gennaio 2019

VIA SAN LUCIFERO. La denuncia 

 

Ha duecento anni e qualche acciacco di troppo, il Prosopis torquata , il maestoso albero del parco delle rimembranze costretto a sopravvivere con uno dei grossi rami sorretto dalle impalcature. L'altro, altrettanto imponente, poggia ormai sull'abside del monumento ai caduti e rischia di abbatterlo.
A lanciare l'allarme è stato Giorgio Pellegrini, docente universitario e assessore nella Giunta Floris. Già allora, come responsabile della Cultura, chiese al dirigente del Verde pubblico, Claudio Papoff, di intervenire per impedire al patriarca di distruggere il monumento.
A distanza di oltre dieci anni il problema si è ripresentato. Il ramo poggia sulla cornice, il pericolo di crollo è sempre più reale e se non si dovesse intervenire la città rischia di perdere il suo monumento dedicato ai caduti delle guerre.
Una cura che spetta al Comune, che già a suo tempo aveva innalzato l'impalcatura per sorreggere l'altro mastodontico ramo sempre più inclinato verso terra.
La storia del Prosopis torquata è suggestiva. La raccontò per primo, sulle pagine de L'Unione Sarda, il botanico Siro Vannelli, scomparso diciannove anni fa. Ebbene, quest'albero, ribattezzato la “pianta dell'ammiraglio”, venne regalata a Cagliari dal comandante di una nave inglese che aveva gettato l'ancora in porto per far fronte a una tempesta e che trasportava, a bordo, alberi per scopi commerciali. Era il 1840. Il Prosopis proveniva dalle zone aride dell'America meridionale e veniva chiamato “albero di ferro” per la consistenza e robustezza del suo legno.
La pianta del Parco delle rimembranze è cresciuta eccome, nei duecento anni di vita cagliaritana, lasciando anche un erede che ha trovato ospitalità nell'Orto botanico.
La verità è che non essendo una specie longeva, con un'esistenza non paragonabile ai veri patriarchi della Sardegna, la sua vita sembra ormai destinata a concludersi. Il rischio è che prima di morire potrebbe trascinarsi dietro anche il monumento ai caduti. (a. pi.)