Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Lo racconta la mostra “La civiltà e il Mediterraneo” La Sardegna preistorica isolata? Era l'avampost

Fonte: L'Unione Sarda
20 dicembre 2018

ARCHEOLOGIA.

Lo racconta la mostra “La civiltà e il Mediterraneo” La Sardegna preistorica isolata?
Era l'avamposto di relazioni e scambi

Il ruolo della Sardegna come avamposto delle relazioni tra le varie civiltà che si sono sviluppate nel Mediterraneo. È questa l'idea guida della mostra “Le civiltà e il Mediterraneo” che si inaugura il 31 gennaio, al Museo archeologico nazionale e a Palazzo di Città a Cagliari, e racconta una storia diversa da quella più diffusa: anziché regione isolata e lontana dai contatti più fecondi, l'Isola è stata luogo di scambio materiale e culturale centrale nel sistema delle relazioni geopolitiche in età preistorica. Con oltre 550 reperti provenienti da musei nazionali e internazionali, l'evento, prezioso per la valorizzazione della storia, della cultura e dell'arte sarde, è anche un'importante occasione di promozione turistica per la nostra regione.
San Pietroburgo e Berlino
Presentato ieri, nel corso di una conferenza stampa al Museo archeologico nazionale di Cagliari, cui è intervenuto il presidente della Regione Francesco Pigliaru, il progetto espositivo è curato da Yuri Piotrovsky del Museo Statale Ermitage, Manfred Nawroth del Pre and Early History-National di Berlino, in collaborazione con Carlo Luglié, docente dell'Università di Cagliari e Roberto Concas, direttore del Museo archeologico nazionale. Il nucleo centrale della mostra è dedicato all'archeologia preistorica sarda -120 opere rappresentative dell'evoluzione delle culture dal Neolitico alla metà del primo millennio avanti Cristo-, mentre gli altri quattrocento oggetti circa simboleggiano le varie culture e aree del Mediterraneo e del Caucaso, sviluppatesi nello stesso arco temporale, e che provengono da grandi musei: il Museo archeologico di Napoli, il Museo del Bardo di Tunisi, il Museo archeologico di Salonicco, il Museo di Berlino e l'Ermitage di San Pietroburgo. Un contributo di studi e ricerche hanno dato anche i musei di Erevan (Armenia), Tbilisi (Georgia), Alicante (Spagna).
Età ricca di scambi
Vasellame in terracotta, elementi in ceramica, armi e utensili, oggetti di culto e antichi idoli, monili, e pregevoli oggetti di bronzo, a testimoniare un'età ricca di scambi e traffici che univano i centri minerari ai centri di produzione, fino a coinvolgere gran parte del continente europeo e le regioni asiatiche. Un complesso di reperti che, attraverso l'allestimento scenografico di Angelo Figus, offrirà un viaggio nel tempo e nello spazio nel Mare Nostrum, luogo permeabile di culture, arti e saperi.
L'Isola e il Mediterraneo
L'idea della mostra, che rimarrà aperta fino al 19 maggio, risale all'anno scorso, al convegno “Le Civiltà e il Mediterraneo-grandi musei a confronto”, promosso dall'amministrazione regionale, che ha coinvolto esponenti e studiosi impegnati nella ricognizione delle civiltà del Mediterraneo in età preistorica e a ridefinire il ruolo dell'Isola in questo contesto. Sulla scia di quell'appuntamento, l'assessorato regionale al turismo insieme con il Ministero per i beni e le attività culturali, Polo Museale della Sardegna, Comune di Cagliari e Fondazione di Sardegna hanno sottoscritto un protocollo di cooperazione culturale pluriennale con l'Ermitage di San Pietroburgo, e il coinvolgimento dell'Ermitage Italia. A dire il vero, già in un'altra occasione l'isola aveva collaborato con il prestigioso museo russo: per “Eurasia-fino alle soglie della storia”, esposizione allestita nel 2015, che ha riscosso una notevole successo di pubblico.
Percorsi culturali
L'evento di gennaio, organizzato da Villaggio Globale International, è in stretta continuità con “Eurasia”, anzi, come ha osservato il presidente Pigliaru, s'inserisce in un più ampio progetto dell'amministrazione regionale di allestire percorsi culturali di rilevanza e spessore per arricchire un'offerta turistica finora limitata alle belle spiagge e al mare pulito. Un aspetto, quello della ricaduta economica del progetto, sottolineato anche da Barbara Argiolas, assessore regionale del Turismo, che ha ricordato che l'evento è stato finanziato con soldi comunitari. Presenti anche Paolo Frau, assessore comunale alla cultura («l'evento conferma la vivacità culturale di Cagliari»), Franco Carta per la Fondazione di Sardegna (che ha rimarcato l'importanza della collaborazione tra gli enti e le istituzioni), Irina Artmieva dell'Ermitage Italia, Maurizio Cecconi, amministratore delegato di Villaggio Globale, Roberto Concas, e Giovanna Damiani, direttore del Polo museale della Sardegna, secondo cui il progetto rappresenta un riconoscimento internazionale per il Museo archeologico di Cagliari.
Oltre che un viaggio storico e geografico di grande interesse, grazie al concept allestitivo di Angelo Figus, la mostra sarà anche un'esperienza emozionale e sensoriale innovativa, che ribadisce l'idea di un Mediterraneo luogo di incontri e passaggi.
Franca Rita Porcu