ARTE. Cento anni del museo Cardu
La collezione Stefano Cardu è tornata simbolicamente a palazzo Bacaredda, seppur in parte. Da ieri, giornata inaugurale dei lavori del convegno internazionale che proseguirà a Cagliari sino a domenica, sono esposti in Municipio - sede in cui lo stesso Cardu allestì la raccolta di cui fece dono alla città -, alcuni pezzi del Museo siamese (che ne conta 1500) ospitato nella Cittadella di piazza Arsenale.
Nelle teche del Comune anche il documento fondante della storia dell'intera collezione (ne hanno sottolineato il valore i rappresentanti delle istituzioni che concorrono all'evento) di cui si festeggia il centenario dell'apertura al pubblico. È una lettera che Cardu, reduce dal Siam dove su commissione del sovrano aveva lavorato per la costruzione degli edifici di Bangkok, indirizzò a Ottone Bacaredda, sindaco della «nativa città», per manifestare la volontà della donazione. Era il 22 giugno 1914.
Così inizia la storia di un tour tra le meraviglie dell'arte orientale che ora si può percorrere anche virtualmente grazie all'innovativa tecnologia usata da Chicco Lecca. Sperimentata tra gli Usa e Cagliari e da qui arrivata sino al Museo Van Gogh di Amsterdam, è strumento di divulgazione e conoscenza (con la ben avviata digitalizzazione del patrimonio) di cui Paolo Frau, assessore comunale alla Cultura e Paola Mura, direttrice Musei civici, hanno evidenziato l'importanza. Guida del processo di innovazione («il Museo per le caratteristiche proprie della collezione è quello che meglio si presta alle prospettive di globalizzazione»), Paola Mura ieri pomeriggio ha anche introdotto il pubblico - accompagnato dalle storiche dell'arte Tiziana Ciocca, Stefania Mele e Roberta Sonedda - alla visita “reale” del Cardu. Con lei Gianni Filippini, già direttore dell'Unione Sarda, che da assessore comunale alla Cultura fu protagonista della scelta di realizzare in Cittadella la nuova struttura. «Prima ancora della pregevole collezione - ha ricordato - mi affascinò il personaggio eccellente che la donò. Tornato nella sua città non disperse la ricchezza, la tradusse in tesoro culturale a favore della collettività».
Oggi (dalle 9, Galleria dei Giardini pubblici) la figura di Stefano Cardu e il valore della collezione saranno letti da storici dell'arte del sud est asiatico di fama internazionale (Rebecca Hall, Francesco Morena e Melody Rodari), da Justin Mc Daniel (University of Pennsylvania), studioso di manoscritti siamesi, e da Ruben Fais, già curatore del Cardu. Dalle 15 la parola a direttori e curatori dei principali musei d'arte orientale italiani, responsabili, docenti ed esperti di istituzioni culturali sarde. Nei giorni del convegno (ancora domani) e domenica visite gratuite e guidate al Museo. (m.a.)