Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Crolla il palazzo: salvato dal cane

Fonte: L'Unione Sarda
3 dicembre 2018

SANT'AVENDRACE. Cade il solaio di una costruzione tra le vie Piave e Tagliamento

Crolla il palazzo: salvato dal cane Il pinscher avvisa il proprietario della falegnameria prima del cedimento 

Prima uno scricchiolio, poi due rumori forti, assordanti, a distanza di pochi minuti, e una palazzina di via Piave, per fortuna disabitata, crolla come un castello di cartapesta. Solo per un caso non ci sono vittime: il titolare di una falegnameria al pian terreno dello stabile è riuscito a uscire dal locale appena in tempo. Deve la vita al sesto senso del cane che ululando lo ha messo in guardia. Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco, la polizia municipale, i carabinieri e i tecnici del Comune. Il crollo ha causato seri danni anche agli edifici confinanti: sette famiglie sono state fatte sgomberare. Tra loro anche una ragazza disabile che è stata presa in carico dai Servizi sociali.
Il crollo
Sono da poco passate le 11,30 quando in via Tagliamento e via Piave, due strade parallele, perpendicolari a viale Sant'Avendrace, scoppia il finimondo. Il solaio di una vecchia palazzina cede improvvisamente trascinandosi dietro due appartamenti sfitti da tempo. Il crollo distrugge macchinari, attrezzature e manufatti della storica falegnameria dei fratelli Enrico e Giorgio Cardia, in via Tagliamento 15. Il giorno prefestivo e il sesto senso del cane del proprietario hanno evitato una strage. Se il cedimento fosse avvenuto durante la settimana, con i macchinari in moto e l'attività affollata, il bilancio sarebbe stato drammatico e oltre ai danni si sarebbero dovute contare anche le vittime.
Il racconto
Enrico Cardia, che tutti chiamano Chicco, sa di essere un miracolato. «Ero all'interno della falegnameria e stavo ultimando alcuni lavori quando ho sentito cigolii, come se dei topi camminassero su travi di legno. Contemporaneamente Willyes (il cane pinscher di famiglia) si è messo a ululare, come se avesse percepito il pericolo». L'istinto del suo fedele amico gli ha salvato la vita. «Il cane non stava tranquillo. Altre volte si è comportato così. Ho collegato gli scricchiolii al suo comportamento e sono uscito. Il tempo di abbassare la serranda del locale, che ho in affitto da Pierluisa Castiglioni, ed ecco il finimondo». La prima parte del solaio è crollata sui macchinari della verniciatura. «I cedimenti sono stati due a distanza di 10 minuti. Nell'intervallo - continua Cardia - ho visto una gigantesca nuvola di polvere, le travi di cemento armato piegate come ramoscelli, poi il silenzio. Sono vivo, ma sono rovinato: i macchinari e il materiale sono sotto una montagna di macerie. I danni sono di centinaia di migliaia di euro. Ho già dato mandato al mio avvocato di attivare le procedure di legge per ottenere il risarcimento».
Giuseppe Pili abita in un appartamento confinante (dichiarato inagibile). «Ho visto il crollo in diretta. Ero appena rientrato a casa dal lavoro quando ho sentito un frastuono terribile. Mi sono affacciato e ho visto una colonna altissima di polvere. Dopo una decina di minuti il secondo crollo: spaventoso e impetuoso come il precedente».
I soccorsi
In via Piave e via Tagliamento sono arrivati in pochissimo tempo i vigili del fuoco e la polizia municipale che hanno provveduto a far sgomberare gli appartamenti vicini alla palazzina crollata e a chiudere la strada. Passata la paura e messa in sicurezza la zona, gli ingegneri del Comune e dei pompieri hanno iniziato la ricognizione per valutare la portata dei danni strutturali.
I tecnici hanno dichiarato inagibili le palazzine ai numeri 8 e 14 di via Tagliamento, dove alloggiavano 3 famiglie, e l'officina meccanica al numero 12. In via Piave, oltre naturalmente alla falegnameria, è stato disposto il divieto di accesso a un deposito d'abbigliamento (non utilizzato) al numero 11 e a una palazzina a due piani dove vivono 4 famiglie. Tutti hanno trovato una sistemazione a casa di amici o in altre case di proprietà.
Il sindaco
In via Piave è arrivato anche il sindaco Massimo Zedda che ha rassicurato gli artigiani: «Ho parlato con il prefetto e con il presidente della Confindustria affinché ci aiutino a trovare una sistemazione provvisoria per la falegnameria e l'officina».
Andrea Artizzu