Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Cavalleria rusticana a Bonaria

Fonte: L'Unione Sarda
31 luglio 2009

Un flusso di emozioni e immagini raccolte in un'ora di musica e proiettate sulla facciata di Nostra Signora di Bonaria. È la Cavalleria rusticana di Pietro Mascagni, che domenica sera alle 21.30 trasformerà la basilica cagliaritana in un teatro con 900 posti a sedere. Un luogo sacro che accoglie (come da libretto) le umanissime passioni dei protagonisti, ma anche una quinta naturale per grandi proiezioni in movimento, in un affascinante gioco di luci reso possibile dai nuovi strumenti a disposizione della regia. Deus ex machina dell'operazione, fortemente voluta dal Lirico per aprire il teatro alla città - in un momento in cui i tagli alla cultura rendono più ardua qualunque programmazione - ma anche per valorizzare i suoi artisti, è il regista siciliano Paolo Miccichè. I costumi, quasi contemporanei, sono firmati da Mino Fadda. Consentiranno nelle intenzioni della regia ai protagonisti e al coro di mimetizzarsi tra il pubblico e poi di muoversi in scena, sul sagrato: attori e insieme spettatori di una sacra rappresentazione. A dirigere l'Orchestra del Lirico sarà il maestro Sandro Sanna, maestro del coro è Fulvio Fogliazza.
IL DECENTRAMENTO Cagliari, il sagrato della basilica di Bonaria, sarà soltanto il primo dei sei appuntamenti con il capolavoro verista. Cavalleria (andata in scena insieme con Pagliacci solo due mesi fa al Lirico, con la regia di Lorenzo Mariani e l'allestimento del Massimo di Palermo) rientra nel progetto di decentramento di “Un'Isola in musica”. Un'opera tutta intera, finalmente, da proporre fuori dalla città, dopo più di vent'anni di proposte monche: medaglioni o comunque opere con organico ridotto. Una scommessa per il Lirico. E una scommessa per il Comune che vuole investire sempre più sul turismo culturale, e sulla cultura popolare.
LE RECITE Ecco i luoghi delle altre cinque rappresentazioni, che saranno tutte precedute dagli intermezzi del Guglielmo Ratcliff e de L'amico Fritz . Varierà a seconda delle possibilità sceniche, il tipo di esecuzione, ma non la qualità dell'offerta. Martedì 4: Chiesa di Stella Maris di Porto Cervo (in forma di concerto), giovedì 6 ex Convento dei Cappuccini di Bosa (in forma semiscenica), sabato 8 alle 21.30 nel Sagrato della Cattedrale di San Pantaleo di Dolianova (in forma scenica), lunedì 10 Piazza del Duomo a Oristano (in forma semiscenica), mercoledì 12 in Piazza Roma a Carbonia (esecuzione in forma semiscenica). Un percorso architettonico, urbanistico e musicale affascinante. Tutti gli spettacoli alle 21.30. Costo del biglietto cinque euro. I biglietti per Cagliari (non più di due per ogni acquirente) sono già disponibili alla Biglietteria del Lirico, in via Santa Alenixedda.
IL CAST Sofia Mitropoulos (Santuzza), Graziella Ortu (2, 4, 10)/Loredana Aramu (6, 8, 12) (Lola), Carlo Barricelli (Turiddu), Gionata Gilio (2, 6, 12)/Alessandro Senes (4, 8, 10) (Alfio), Maria Grazia Chirco (2, 6, 12)/Giuliana Porcu (4, 8, 10) (Lucia). Lo spettacolo si avvale del contributo della Fondazione Banco di Sardegna ed è realizzato in collaborazione con la Regione e i comuni di Arzachena, Bosa, Carbonia, Dolianova, Oristano.
LA PRESENTAZIONE E naturalmente Cagliari, presente ieri alla conferenza al Lirico con Ada Lai, dirigente d'area servizi al cittadino (che ha sottolineato la necessità di fondere in un discorso progettuale cultura, apertura al sociale e turismo), Anselmo Piras, assessore al turismo, Maurizio Porcelli, presidente commissione cultura. Per il Lirico è spettato al sovrintendente Pietrantonio sottolineare la vocazione sociale del teatro, la necessità di aprirsi in tempi così duri a nuove scommesse. «Sarà una grande festa popolare», ha aggiunto il direttore artistico Biscardi. A Paolo Miccichè il compito di suggerire il fascino di un'esperienza di totale straniamento, rispetto al solito codice teatrale. La componente del cda Gabriella Locci ha ribadito l'importanza del recupero delle architetture, Felice Todde ha auspicato un ripensamento del decentramento che eviti il rischio di produzioni di serie A e serie B e coniughi qualità e partecipazione.
MARIA PAOLA MASALA

31/07/2009