Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

La Regione contro il decreto sicurezza di Salvini

Fonte: La Nuova Sardegna
12 novembre 2018


La Regione contro il decreto sicurezza di Salvini
Difesa del modello di accoglienza e critica ai tagli del 40 per cento sui fondi per i richiedenti asilo

Difende il modello Sardegna sull’accoglienza dei migranti e boccia il decreto sicurezza di Salvini che taglia le risorse a chi opera in questo settore. L’assessore degli affari generali Filippo Spanu ne ha parlato durante l’incontro organizzato dalla Regione a Isili, nel centro di aggregazione sociale, a cui hanno preso parte gli alunni del liceo Pitagora. «Siamo molto preoccupati per il taglio del 40%, in base alle nuove regole delineate dal ministero dell’interno, dei fondi destinati al sistema di accoglienza dei richiedenti asilo. C’è il rischio concreto – ha spiegato – di pregiudicare i progetti finalizzati all’inclusione e all’integrazione e di vanificare il buon lavoro svolto dai circa mille giovani sardi impegnati, a vario titolo, nell’attività dei Cas e degli Sprar».

Spanu ha sottolineato come in Sardegna si stia attuando «un modello di accoglienza integrata e diffusa con azioni di inclusione in diversi ambiti». E come lo Sprar di Nuoro, operativo da pochi giorni, sia «l’ultimo esempio della volontà di rafforzare questo sistema. Il ridimensionamento delle risorse non aiuta nessuno e tantomeno i Comuni che svolgono un ruolo essenziale. Al ministro Salvini, nelle sedi opportune, esprimeremo la nostra contrarietà».

All’incontro sono intervenuti tra gli altri due studenti universitari che hanno parecchio da raccontare sulla questione. Il primo è Bakari Traore, 25 anni, originario del Mali, giunto nell’isola dopo una lunga traversata del Sahara e poi del Mediterraneo, iscritto nella facoltà di Scienze Politiche dell’Università di Cagliari e deciso a mettere a frutto le conoscenze acquisite per aiutare il suo Paese dilaniato da un conflitto permanente che ha indotto molti giovani ad affrontare il viaggio verso l’Europa. E poi Naim Amieur, 40 anni, algerino, giuntosu un barchino attraverso la rotta che da Annaba porta tanti algerini nelle coste del Sulcis, che ha presentato domanda d’asilo e per cui si avvicina il traguardo della laurea in mediazione linguistica. Testimonianze che hanno catalizzato l’attenzione dei ragazzi
e scosso le loro coscienze.

«Si tratta di un processo inarrestabile – ha quindi spiegato l’assessore Spanu – legato alle necessità degli uomini e al processo storico, che dobbiamo gestire con equilibrio e nel pieno rispetto dei diritti delle persone». (a.palm.)