Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Le biblioteche cambiano pelle

Fonte: L'Unione Sarda
12 novembre 2018

LE INIZIATIVE. Molti i servizi: internet, audiovisivi, informazione, promozione

 

Offrono volumi ma sono anche luoghi di aggregazione sociale 

Una recente ricerca britannica, condotta dalla società Reale per la salute pubblica, afferma che chi ha la fortuna di vivere in luoghi le cui strade sono ricche di biblioteche ha un'aspettativa di vita di quasi tre anni superiore rispetto a chi abita nei pressi di centri commerciali o strade in disarmo.
E oggi, la vera missione della biblioteca consiste soltanto in una crescente offerta quantitativa di volumi facilmente consultabili? Parrebbe di no.
Tramite un'indagine all'interno del circuito bibliotecario comunale di Cagliari si scopre che le biblioteche, istituzioni esistenti sin dal 600 a.C., sono in primo luogo congegnate in quanto essenziale spazio d'incontro e aggregazione sociale.
I servizi
«Le biblioteche sono corpi vivi, cambiano a seconda di chi le frequenta», racconta Carmela Bongioanni, responsabile dei servizi bibliotecari comunali cagliaritani. «Le nostre biblioteche offrono non solo libri ma anche connessione Internet, materiale audio e video, sezioni dedicate ai bambini e ai ragazzi, sportelli di informazione bibliografica, attività di promozione della lettura, spazi per leggere e studiare».
Tre sono le biblioteche territoriali della città, identificate in quanto articolazioni del sistema bibliotecario comunale di Cagliari. Infatti, oltre l'attiva Mediateca del Mediterraneo in via Mameli (modernissimo spazio di circa 8.300 metri quadrati tra interni ed esterni), c'è l'edificio di Pirri in via Santa Maria Goretti, la Tuveri in via Venezia e la Montevecchio nella omonima via.
«Tutte le biblioteche sono aperte a un pubblico di ogni fascia d'età, cultura e interesse», prosegue Bongioanni, «ciascuna struttura è attenta alle esigenze del quartiere in cui si trova.
La musica
La biblioteca Tuveri, ad esempio, presta peculiare premura al patrimonio musicale, dal momento che si trova inglobata nella stessa sede della scuola civica di musica omonima». In effetti, persino alle 18 di un anonimo martedì autunnale l'ambiente della Tuveri brulica di bambini vocianti e adulti.
A Pirri i volumi sono disposti secondo aree di interesse, e non classificati per disciplina, per far sì che si possa individuare un tema singolo affrontato ad ampio respiro. E la minuta biblioteca di via Montevecchio, luminosa e piena di colore, presenta invece gli scaffali su ruote, per rendere scorrevole la mobilità in caso di conferenze.
Il camper
E per chi non può raggiungere le strutture? Dal 2014 esiste il bibliobus, felice alternativa. Si tratta di un camper attrezzato a piccola biblioteca che si sposta in città e organizza eventi di promozione culturale per tutte le età: il calendario invernale giornaliero segue un itinerario a tappe, tra le quali Genneruxi, la piazza del mercato di via Quirra, il quartiere La Palma. Un'innovazione fondamentale, al fine d'introdurre i libri tra la gente, a contatto con l'umanità più varia.
Eppure, c'è una falla nel sistema: esistono ancora quei luoghi, come il quartiere di Sant'Elia (che ospita circa 7.000 persone tra il vecchio borgo e i palazzoni) che rimangono irrimediabilmente sguarniti di tale impulso di cultura e longevità.
Angelica Grivel

Libri e cultura

Sant'Elia
senza
un centro

Grazie alla presenza di vive biblioteche e centri culturali, Cagliari offre un ingente patrimonio di sapere. Purtroppo, non mancano però quei luoghi ai quali l'accesso alla cultura sembra precluso. Ne è manifesto esempio il quartiere di Sant'Elia che da anni, dopo la chiusura dell'antica biblioteca Don Milani (lo spazio è attualmente sede dell'ufficio del lavoro), non dispone più di un settore bibliotecario di riferimento. Sarà possibile emendare questa carenza? (a. g.)