Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

«Vi svelo i segreti del canto a tenore» Il sassofonista Gavino Murgia diventa regista

Fonte: L'Unione Sarda
31 ottobre 2018

Il lungometraggio sarà presentato oggi a Nuoro e domani a Cagliari

 

 

La pellicola completa verrà presentata all'inizio della prossima estate. Nel frattempo, però, “A Tenore”, lungometraggio ideato e diretto dal sassofonista nuorese Gavino Murgia, per la prima volta nei panni di regista, si affaccia in versione ridotta questa sera alle 19 al Teatro Eliseo di Nuoro, e domani alle 19.30 al Massimo di Cagliari, dove per parlare del film insieme all'autore, ci saranno rispettivamente il giornalista Paolo Curreli, e il direttore della Cineteca Sarda, Antonello Zanda. Entrambe le serate sono a ingresso gratuito. «L'idea di fare un lungometraggio sul canto a tenore risale a parecchi anni fa, anche se poi le riprese sono iniziate nel 2016», precisa il musicista barbaricino. «Riprese - aggiunge - che materialmente sono state fatte da Ferruccio Goia, bravissimo film maker, che ha curato la fotografia e il montaggio».
Ci racconta il salto dalla musica alla macchina da presa?
«Debbo confessare che non è stato difficile, perché il film lo avevo in testa da tanto tempo, e quindi, sapevo con esattezza ciò che volevo. Conosco bene la materia musicale oggetto della storia che ho voluto raccontare, perché eseguo il canto a tenore fin da quando ero bambino. Inoltre, in questo ambiente conosco tutti, e di certo non è stato complicato coinvolgere i migliori esecutori, ognuno con le proprie peculiarità e differenze. Non dobbiamo infatti dimenticare che all'interno del canto a tenore le sfumature sono molteplici».
Dove ha rintracciato gli esecutori di quest'arte?
«Nuoro, Lodè, Orgosolo, Bitti, Fonni, Orune, Oniferi, Oliena. Ogni gruppo che ho scelto rappresenta lo stile, l'anima di ogni paese. Sono scelte naturalmente motivate. Più di questo o quel gruppo, ciascuno per la sua parte importante, mi interessava mettere l'accento sui differenti modi di cantare a tenore».
Com'è strutturato il lavoro che il pubblico si appresta a vedere?
«Sono episodi che si susseguono, legati tra loro da un filo conduttore. Il film è abbastanza scorrevole ed è stato difficile apportare tagli che consentissero al momento una durata di cinquantacinque minuti. Per come lo avevo in mente e per la ricchezza del canto a tenore, il film sarebbe potuto durare benissimo dieci ore, ma è chiaro che una cosa del genere non è possibile».
Quanti episodi mancano alla realizzazione finale di questo lavoro?
«Mancano ancora quattro capitoli importanti, e dopo ci sarà il montaggio conclusivo. Una volta ultimato, lo presenterò in diversi paesi europei, tra cui Francia, Germania, Austria. Verrà trasmesso nelle televisioni e girerà tra i festival».
In agosto il canto a tenore ha perso uno delle sue colonne: Tancredi Tucconi, storica contra dei monumentali Tenores di Bitti.
«Con Tancredi ho avuto la fortuna di cantare tantissime volte e di imparare da lui molte cose preziose. Era davvero un interprete incredibile. Una contra potentissima. Non l'ho mai sentito sbagliare. Le sue esecuzioni erano sempre perfette. Purtroppo nel mio film non è presente. Nell'ultimo periodo non stava bene. Però c'è un altro grande specialista, che ha iniziato a cantare con lui: è Cesarino Farre, che ha fatto parte della primissima formazione dei Tenores di Bitti. Un cantore straordinario, di grande talento, che forse non tutti conoscono».
Dopo le presentazioni oggi a Nuoro e domani Cagliari, la sua attività di musicista proseguirà a pieno ritmo…
«Naturalmente. Ho parecchi concerti in programma con il mio quartetto Blast, di cui fanno parte il trombonista Mauro Ottolini, il contrabbassista Aldo Vigorito e il batterista Luca Colussi, e diversi live in Francia con Michel Godard, specialista di tuba e serpentone. Il 21 novembre, inoltre, sarò nuovamente a Cagliari, ma questa volta per l'Expo Jazz, in duo con il chitarrista Marcello Peghin».
Carlo Argiolas