Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Il cimitero di Bonaria apre ai concerti

Fonte: L'Unione Sarda
31 ottobre 2018

LA NOVITÀ. L'iniziativa avviata dal Comune di Alghero con Paolo Fresu sarà replicata nel capoluogo

 

 

L'assessore: «Musica classica, leggera e jazz in mezzo alle tombe monumentali»

 

 

Non sarà uno scenario per Vasco Rossi ma anche il cimitero monumentale di Cagliari si prepara a ospitare importanti eventi: «Il Comune si sta attivando affinché la nostra città sia moderna anche nel culto dei morti», afferma Paolo Frau, assessore alla Cultura. «Il cimitero di Bonaria è già stato utilizzato come scenario per attività culturali, la scorsa estate ci sono state delle iniziative in tal senso».
Una formula che coniuga musica e teatro allo splendore artistico delle tombe monumentali: «Il cimitero monumentale si chiama così proprio perché ha una tale valenza culturale da essere un vero e proprio museo a cielo aperto», prosegue l'assessore. «Sarebbe bene che fosse visitato tutto l'anno e non solo per le feste dedicate. All'interno ci sono degli esempi straordinari di scultura e anche di architettura, con cappelle di grandissimo pregio. Ospita i resti di persone fondamentali per la storia della nostra città».
Come Alghero
Il capoluogo è sulla stessa lunghezza d'onda del Comune di Alghero che in occasione del ponte dei morti ha programmato una tappa della rassegna internazionale JazzAlguer al cimitero monumentale. Il 2 novembre il violoncellista Mario Brunello si esibirà all'interno del camposanto. Si tratta di inziative firmate da Paolo Fresu, volano di un'idea nata su iniziativa dell'amministrazione comunale algherese.
Allo stesso modo Cagliari pensa al rafforzamento dei propri scenari artistici, con lo scopo di proseguire l'impegno avviato in occasione della sfida per il titolo di Capitale Europea della cultura 2019, persa a vantaggio di Matera.
Iniziative compatibili
La riqualificazione del cimitero di Bonaria è una tappa importante di questo processo come può esserlo il potenziamento dell'area al fine di ospitare manifestazione artistiche sempre più importanti. Frau però non vuole fraintendimenti: «Ovvio poi che devono essere attività compatibili con la sacralità del contesto», ecco perché, per intenderci, saranno da escludersi ad esempio i DJ set, i concerti heavy metal, le esibizioni rap, trap e reggaeton, così come le rappresentazioni teatrali a sfondo provocatorio. Bonaria può però aprirsi alla musica classica, alla musica leggera o al jazz; ma anche alla poesia, all'opera e alle performance di arte contemporanea. «Ci deve essere la massima consapevolezza del luogo in cui si sta chiedendo di collocare l'iniziativa culturale. Ma se l'attività è in linea con il rispetto dei defunti allora non c'è motivo di scandalo nel proporre manifestazioni di questo tipo all'interno dell'area cimiteriale».
Sobrietà
Insomma, per l'arte a Bonaria la parola d'ordine è sobrietà. Intanto per quanto concerne la conservazione e la valorizzazione dell'area il Comune si sta già attivando e l'assessore conferma che «sul cimitero si sta facendo un grosso investimento e c'è un ampio lavoro di recupero, si sta aprendo anche alla possibilità di utilizzarlo per nuove sepolture, in particolare per l'ospitalità delle urne cinerarie».
I Caduti
Maggiore attenzione anche per le sepolture militari: «Una cosa particolarmente angustiante era vedere che le parti di cimitero dedicate ai Caduti inglesi e tedeschi erano curatissime in ogni dettaglio, invece lo spazio destinato ai nostri non era assolutamente a quei livelli. Proprio in questi giorni stiamo facendo un riordino completo di tutta l'area delle sepolture intorno al sacrario militare e spero che d'ora in poi potremo essere orgogliosi di onorare in maniera degna i nostri eroi di guerra».
Il cimitero di Bonaria fu progettato da Luigi Damiano e consacrato nel 1828, per poi essere aperto il primo gennaio 1829. Nel corso degli anni ci furono diversi ampliamenti e rimase attivo fino al 1968, anno in cui non fu più possibile seppellire i defunti.
Ora però le cose vanno verso un'altra direzione.
Giacomo Dessì