Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Pirri, via i mobili dalle strade Rimosse le cataste di salotti, frigoriferi e altri elettrodomestici

Fonte: L'Unione Sarda
24 ottobre 2018

POST ALLUVIONE. Operai della De Vizia al lavoro anche vicino a via Meilogu

 

 

Pirri non è più una Municipalità “arredata”, per così dire. Ieri mattina la De Vizia ha rimosso in via Settimo l'ultima catasta di mobili ammucchiati per strada: sono quelli rovinati dall'ennesima alluvione che nei giorni scorsi ha ferito la frazione cagliaritana. Nella zona di via Dolianova, tra il centro commerciale Auchan Marconi e il retro della Vetreria pirrese in via Ampere, l'ondata di fango ha reso inservibili salotti, letti, armadi, cassettoni, cucine, frigoriferi, impianti stereo e televisori. Assieme a Pirri, ha abbandonato la versione post-disastro anche il quartiere di Is Mirrionis: in via Meilogu e dintorni c'era lo stesso, desolante scenario di mobili ormai inutilizzabili, dopo essere finiti a mollo nell'acqua putrida. Nei giorni scorsi fino a ieri mattina, i proprietari di quelle masserizie le hanno viste allontanarsi per sempre a bordo di un camion della ditta che gestisce l'appalto per i rifiuti, rimpiangendo il fatto che quell'arredamento aveva vissuto tempi migliori.
Ritorno alla normalità
Ora Pirri e Is Mirrionis hanno riconquistato l'aspetto normale. Dopo giorni di lavoro, la ditta che gestisce in appalto il ritiro dei rifiuti ha completato la rimozione dalle strade di ciò che era stato rovinato dall'acqua sporca, e poi messo per strada dai suoi proprietari. «Ci siamo mossi subito», spiega l'assessora all'Igiene del suolo, Claudia Medda, «perché all'alluvione sono seguite altre comunicazioni di allerta meteo. Temevamo che un nuovo nubifragio avrebbe trasportato in giro tutte le masserizie accumulate in strada dalle famiglie che hanno avuto le case allagate, quindi abbiamo serrato i tempi per rimuoverle».
L'intervento del Comune
Si è visto di tutto, dopo l'alluvione, nelle strade più colpite. Danni pesanti per chi ha dovuto acquistare mobili nuovi, e ora chiederà il rimborso dei danni alla Regione. Da viale Trento è giunto anche un contributo per le spese impreviste che il Comune ha dovuto affrontare per l'emergenza. Il solo portare via dalle strade i mobili rovinati è costato ventimila euro: più che in occasione del precedente allagamento, che aveva sì causato danni ma non ugualmente gravi. La rimozione delle masserizie dopo la calamità naturale non è compresa nel contratto della nettezza urbana tra Comune e De Vizia, quindi si deve pagare una tariffa a parte. I camion hanno fatto tre o quattro carichi al giorno, fin dalla settimana scorsa, e ora il materiale portato via dalle strade finirà in discarica.
Emergenza non conclusa
Tutto questo, in un momento in cui la ditta d'appalto del Comune ha difficoltà anche per la raccolta ordinaria dei rifiuti differenziati: l'inceneritore del Tecnocasic a Macchiareddu è stato sommerso da acqua e fango, e ieri ha comunicato di non poter ancora riprendere il servizio fino a fine mese. Non è l'unico ostacolo alla raccolta differenziata: a Macchiareddu ci sono anche le ditte che accolgono, separatamente, le varie componenti dei rifiuti: tra danni alle sedi e viabilità non ancora del tutto ripristinata, non è possibile tornare al lavoro ordinario. Così, i mezzi della De Vizia devono andare in tour: organico a Serramanna, carta a Villasor, plastica ad Arborea, vetro a San Sperate e secco (quello che si dovrebbe incenerire al Tecnocasic) in discarica a Villacidro. L'acqua caduta violentemente dal cielo è defluita, le case si sono asciugate e non piove più. L'alluvione, però, continua a provocare danni economici e disagi.
Luigi Almiento