Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

«Poetto pulito ma serve più vigilanza»

Fonte: L'Unione Sarda
28 luglio 2009

Il giudizio dei bagnanti sulla spiaggia: proteste per l'ex ospedale Marino. La Ztl contestata dai gestori dei chioschetti 

Lamentele per i furti sotto l'ombrellone e i bagni pubblici

Bagni pubblici, Ztl, sicurezza e pulizia. Ecco i suggerimenti dei bagnanti per rendere più accogliente la spiaggia del capoluogo.
Il sole picchia, il termometro è in zona rossa. Ieri il Poetto non era la spiaggia dei centomila, ma migliaia di bagnanti hanno deciso di raffreddare i bollori estivi con un bagno salutare nelle acque del Golfo degli Angeli. Igiene, Ztl, bagni, affari, sicurezza. Cosa non funziona nel lungomare cagliaritano? A dir la verità i peccati sembrano veniali. Niente, a parte gli effetti del discusso ripascimento, affossano la spiaggia. A parte lo sfregio dell'ex ospedale Marino, un rudere pericolante, uno sfregio che il capoluogo non merita. L'edificio è prossimo al crollo, i ferri del cemento armato sono arrugginiti, le recinzioni e le finestre murate sono state abbattute e i ragazzini giocano all'interno. Un'avventura molto pericolosa: il buio avvolge i corridoi e le stanze e nasconde i solai mancanti. Stesso film per il confinante ex pronto soccorso. Neanche venti metri seminati di siringhe, bottiglie vuote, materassi, porte e sedie bruciate.
MARINA PICCOLA Marina Piccola è la prima tappa del Lungomare. Un angolo che non sembra neanche del Poetto. In quelle decine di metri di massi e sabbia gli effetti del ripascimento non sono arrivati: il fondale è bianco e l'acqua trasparente. Riservato ai nostalgici affezionati. Che si lamentano per la scivolosità degli scivoli, tempo fa una donna è caduta ed è finita all'ospedale. Ma quello che preoccupa di più i bagnanti sono i ferri che un tempo sostenevano i bracci a mare del porticciolo: spuntano dal mare minacciosi. Non è chiaro chi deve mettere in sicurezza l'area: Comune e gestore del porticciolo si rimbalzano le responsabilità.
BAGNI E MALEDUCATI Nel momento del bisogno c'è sempre la possibilità di fare una ritirata in mare. Nei casi più urgenti ci sono a disposizione i bagni pubblici. Sulla carta sono nove, ma non tutti funzionano. Quello della Quarta è sbarrato a causa di una fogna che tracima e di una controversia tra Comune e Abbanoa. Sono aperti dalle 8 a mezzanotte e la loro pulizia è affidata a 10 addetti della cooperativa Il villaggio 88. Nella maggior parte dei casi sono dignitosi, tranne che nella toilette delle donne alla Prima fermata. Un segno della maleducazione. «I gabinetti sono impraticabili per colpa degli sporcaccioni», commenta Anna Pace, 67 anni, cagliaritana. «Mancano anche le serrature per chiudere le porte».
IN SPIAGGIA La sabbia alle 11 scotta, i più giovani giocano a racchette o calcetto, gli anziani si rifugiano sotto l'ombrellone. «Per me il guaio principale sono i venditori ambulanti. Troppi e spesso sono invadenti», dice Veronica, di Bra, ospite in città a casa di un'amica. «La spiaggia tutto sommato è pulita e, a parte le pietre in riva, fare il bagno è piacevole», commenta Federica Marongiu, 24 anni, di San Sperate. Per la ragazza il vero problema è la sicurezza. «I furti sono frequenti, servirebbe più vigilanza da parte delle forze dell'ordine». Il discorso cambia radicalmente al Capolinea del Ctm. «C'è molta sporcizia», afferma Simona Pisu, 38 anni, di Selargius. «Non capisco perché non eliminano i ciuffi d'erba. Sabato e domenica, quando c'è più affluenza, le persone sono costrette ad ammassarsi in pochi metri per non finire sui rami secchi».
LO SCANDALO Dall'ex ospedale Marino escono urla raccapriccianti. Sono cinque ragazzini di Quartu che si divertono a esplorare il rudere, bene di interesso storico e culturale , progettato dall'architetto Badas. Il buio e l'incuria sono totali. Sedie e porte bruciate, siringhe, cocci di vetro e sporcizia invadono la spiaggia. «La zona è abbandonata, ho parcheggiato a fianco a una vecchia asse da stiro», racconta Fabiana Atzori, 45 anni, di Samatzai.
CHIOSCHI E ZTL «Con la Ztl e la confusione che ha generato i nostri affari sono crollati». Il divieto alle auto per i gestori dei chioschi è una maledizione. «Il lavoro, soprattutto di notte, è dimezzato. E con lui il numero dei dipendenti», dice Paola delle Palmette. «Il Comune aveva promesso iniziative e spettacoli. Ma sino a oggi niente».
ANDREA ARTIZZU

28/07/2009