Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Un progetto per aiutare i bambini con disabilità

Fonte: L'Unione Sarda
13 settembre 2018

Quattro piccoli protagonisti di “Giochiamo insieme”

 

 

 

La prima impresa l'ha realizzata quando ha attraversato il continente americano con Andrea, suo figlio autistico, in sella a una Harley Davidson. Per poi arrivare con auto a noleggio sino al cuore dell'Amazonia. Trentottomila chilometri in centoventitrè giorni, raccontati nel primo libro diventato caso letterario. Ma forse la più difficile, Franco Antonello, la sta ancora affrontando: rendere meno difficile la vita delle famiglie con bambini autistici o con disabilità. Ha iniziato nel 2005, quando, dopo aver lasciato l'azienda in mano ai suoi collaboratori, ha deciso di dedicarsi a tempo pieno al suo ragazzo speciale e di creare “I bambini delle Fate”: una Fondazione, senza scopo di lucro, con struttura imprenditoriale e cuore sociale, che sostiene progetti d'inclusione sociale.
Come quello presentato ieri, nella sala conferenze del Banco di Sardegna. Si chiama “Giochiamo insieme” e ha per protagonisti quattro bambini cagliaritani con disturbi dello sviluppo, che saranno coinvolti in un programma di attività volto a promuovere la generalizzazione delle loro competenze sociali in un'ottica di rete. Un piccolo-grande traguardo, reso possibile grazie a “Sporcatevi le mani”: la campagna nazionale di raccolta fondi rivolta ai privati e aziende che sostiene progetti di associazioni, enti e strutture e dà gambe al sogno di Franco e di tutta la famiglia di donatori e Fate.
«È un po' come adottare un bambino a distanza, solo che nel nostro caso si adotta un progetto», spiega Laura Piga, la coordinatrice regionale. «Siamo partiti in Sardegna con altri tre progetti, Sassari, Castelsardo-Lu Bagnu e Arzachena, finalmente siamo riusciti ad arrivare anche a Cagliari», dice con soddisfazione. «Attualmente sosteniamo con continuità cento famiglie sarde, ma l'intento è riuscire a includere sempre più bambini». In sala tanti donatori, tra loro c'è Giulia, mamma di uno dei bimbi che beneficerà del progetto cittadino: «Mi ritengo fortunata, ho uno stipendio, un marito che lavora e tanti amici. Forse potrei farne a meno, ma tante altre persone no». In prima fila Nando Secchi, ex assessore comunale alle Politiche sociali, che ha creduto sin dall'inizio in questa associazione: «Ci ho creduto da assessore e continuo a farlo, sporcandomi le mani».
Sara Marci