BUONCAMMINO. Un belvedere che fa gola a tanti, diventato un parcheggio improvvisato
Lettera del Rettore della chiesa al sindaco: «Di chi è l'area?»
Giù le mani dal belvedere di San Lorenzo. Don Mario Ledda, Rettore della chiesetta al Buoncammino, non ci pensa due volte a mandare una classica punt'e billettu al sindaco Zedda. Da buon stampacino, con linguaggio ironico e tagliente, pone sul tavolo alcuni dubbi inquietanti.
DOMANDE SENZA RISPOSTA Chi è il proprietario dell'area? Comune, Demanio militare, un privato? «Un anno fa, proprio in occasione della festa di san Lorenzo», scrive don Mario «un'iniziativa culturale della Rettoria non fu autorizzata dal Comune perché l'area davanti la chiesa risultava “di incerta proprietà”. A richiesta di chiarimenti, a un esterrefatto don Ledda fu risposto che l'Amministrazione comunale non conosceva la/le proprietà del luogo.
STUPRO ESTETICO «A questo non-conoscere», prosegue il Rettore di San Lorenzo nella sua lettera al sindaco di Cagliari, «si collega però lo stupro quotidiano alla bellezza del luogo: decine e decine di auto che parcheggiano nelle posizioni più assurde (e pericolose) senza che nessuno intervenga. Sarà sempre così», si chiede don Ledda «dal momento che non si sa di chi sia l'area, per cui si va avanti a chini si bocciri? ».
SGUARDO A SAN MICHELE Per secoli la chiesa di San Lorenzo si è guardata negli occhi con quella di San Michele e all'omonimo castello: due rare chiese bi-navate che dialogano a distanza fra i due colli cittadini. Fino a che, denuncia don Ledda, fu eretto un orribile muro con sopra il filo spinato e il giallo cartello di rito “Zona Militare - Limite invalicabile”. Oggi quel cartello è sparito, non così muro e filo spinato, “uno scempio architettonico e paesaggistico”. «L'amministrazione cittadina che Lei guida ha mai avuto qualcosa da ridire in proposito?», chiede don Mario.
APPETITI SOSPETTI Ma ciò che maggiormente inquieta e preoccupa il Rettore della chiesetta de is ascurtus di castellana memoria, è ciò che don Mario non esita a definire «un sinistro volteggiare di appetiti che hanno messo gli occhi su questo bene paesaggistico con mire privatizzanti: sarà davvero impossibile riconoscere i confini reali delle proprietà che insistono sul Belvedere di San Lorenzo? Ci è stato detto che anche lo spazio antistante il piccolo sagrato sarebbe una proprietà privata: fedeli e Rettore dovranno suonare e chiedere "permesso" per entrare in chiesa?» Domani è la festa del santo martirizzato sulla graticola. Una breve processione porterà il simulacro di Lorenzo fino alla vicina Cattedrale. «Mentre noi saremo diretti al Duomo, signor Sindaco, faccia una passeggiatina nei dintorni della chiesa: certamente le verrà qualche idea su cosa si possa fare. E sarebbe già cosa molto buona se piangesse con noi...»
Paolo Matta