Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Lungomare, un anno di ritardi

Fonte: L'Unione Sarda
3 agosto 2018

Previsti un fondo ecocompatibile e marciapiedi. L'assessore Chessa: «Siamo pronti»

 

 

I lavori per la nuova strada dovevano essere avviati nel 2017

 

 

A fine agosto 2017 l'assessore Gianni Chessa (Psd'Az, poi estromesso dalla maggioranza in Consiglio in seguito all'alleanza tra sardisti e Lega a livello nazionale) aveva assicurato che «entro fine settembre» gli operai sarebbero entrati «in azione». Il lungomare di Calamosca avrebbe avuto un manto stradale realizzato con materiali eco compatibili e un colore «che richiama quello della sabbia», le pareti rocciose sarebbero state messe in sicurezza e sul versante che dà sul golfo sarebbe sorto un parapetto in legno e acciaio. Tutto «prima dell'avvio della prossima estate», cioè quella 2018. Dovevano essere spesi 550 mila euro, quasi 300 mila garantiti dalla Regione e altri 253 mila dal Comune.
ASFALTO A PEZZI Inutile sottolineare che da allora in realtà nulla è cambiato. L'asfalto (quando c'è) continua a collassare: buche sempre più profonde che mettono a rischio sospensioni e pneumatici delle auto, rattoppi in cemento, banchine laterali insicure, parapetti a rischio cedimento, aree di parcheggio dissestate e tutto intorno fazzoletti di carta, bottiglie, buste, centinaia di cicche di sigaretta. Un problema ben noto al nuovo assessore Maurizio Chessa, quasi omonimo del suo predecessore, in questi giorni (ha assunto l'incarico poche settimane fa) impegnato nello studiare tutte le pratiche delle incompiute e nel cercare di riavviare il motore di un ufficio, quello dei Lavori pubblici, complicato da guidare. «Un compito gravoso», sottolinea, «spero di esserne all'altezza». E sulle opere per il nuovo lungomare assicura: «Cominceremo a settembre: questo mese siamo rimasti fermi per motivi naturalistici», tutta la zona di Calamosca è siglata come “Sic” (Sito di interesse comunitario) perché è un'oasi faunistica sottoposta a rigidi vincoli di tutela ambientale (vi nidificano in questo periodo volatili protetti), e «anche i cantieri con questo caldo funzionano più lentamente». Una promessa identica a quella fatta nel 2017, col risultato poi sotto gli occhi di tutti. Ma Chessa è certo: «Cominceremo l'accantieramento. I ritardi attuali? Non lo so, resettiamo le polemiche. Cercherò di non far rimpiangere troppo gli altri assessori».
IL BANDO Le ruspe dovevano entrare in azione addirittura nel maggio di un anno fa, «ma in accordo con i residenti e i proprietari delle attività commerciali della zona si è stabilito di far slittare tutto alla fine del prossimo mese», cioè settembre, «così da evitare di creare problemi a turisti e imprenditori», aveva detto Chessa (Gianni). Titolari di attività commerciali che però, tre mesi dopo quelle promesse, si erano già rassegnati. «Con l'inverno che avanza, le prospettive non sono delle migliori», il commento del proprietario dell'hotel Calamosca. Sono passati altri nove mesi e tutto è come prima. La procedura per il “Progetto Litus - interventi di recupero e di riqualificazione naturalistica e paesaggistica di aree degradate nella fascia costiera di Calamosca” era stata pubblicata addirittura nel 2014. Il Comune aveva ricevuto 84 offerte e aggiudicato gli interventi all'impresa “Putzu Sebastiano” di Pattada, la cui proposta presentava un ribasso a base d'asta del 24,931 per cento.
IL PROGETTO La litoranea doveva essere leggermente allargata per consentire il doppio senso di marcia, con a lato un marciapiede per godere del panorama e dello strapiombo sul mare. Il progetto era stato sottoposto anche al nullaosta preventivo da parte della Soprintendenza, essendo l'area sottoposta a vincolo paesaggistico. I tecnici avevano pensato a una zona di rispetto e confinamento dei materiali derivanti dai crolli, seppure modesti, e dovevano essere sistemati un canale e una barriera paramassi alla base della parete instabile (ricoperte e abbellite dalla vegetazione e da essenze tipiche sarde e di Calamosca in particolare). Le aree più larghe, esistenti già oggi ma col fondo in terra battuta quasi del tutto impercorribile (sulla sinistra per chi è diretto verso la Paillote), saranno sistemate per essere sfruttate, in parte, come parcheggi. Sono previsti interventi anche su entrambi i lati della panoramica: le barriere tra la strada e la scogliera saranno realizzate in legno-acciaio, sul lato opposto saranno sistemati il verde e le piante. Infine, si interverrà sui sottoservizi per le acque nere e bianche delle attività commerciali. In teoria a settembre. In pratica, si vedrà.
Andrea Manunza