Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

«Appalto rifiuti, costi sproporzionati»

Fonte: La Nuova Sardegna
20 luglio 2009

SABATO, 18 LUGLIO 2009

Pagina 2 - Cagliari

Il Pd all’attacco: «Si passa da ventuno a trentanove milioni annui, occorre più trasparenza da parte della Giunta»


L’assessore Giagoni: «È la futura raccolta porta a porta che fa lievitare i prezzi»





di Roberto Paracchini
CAGLIARI. Contraddizioni nell’attuale servizio-rifiuti e molti punti interrogativi sul mega appalto da quasi 400 milioni per la gestione futura del settore.
Attualmente ogni cagliaritano paga mediamente 240 euro all’anno per la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti. «Una delle tasse più alte», afferma Ninni Depau, capo gruppo del Pd. L’amministrazione spende ogni anno 21 milioni e 41mila euro (comprensive di Iva) all’Ati che ha in proroga la gestione del servizio. Mentre l’appalto che si sta predisponendo prevede un costo annuale di 35 milioni e 144mila euro (più Iva). Ed ancora: il dirigente comunale che ha predisposto la relazione «contenente gli indirizzi propedeutici all’approvazione del progetto esecutivo» è andato «di recente in pensione anticipata». Con in più la constatazione che nel settore dei servizi tecnologici «altri funzionari con rilevanti responsabilità gestionali sono stati trasferiti di recente (...) e sarebbero previsti ulteriori trasferimenti».
Tutti elementi critici che secondo il Pd sollevano quesiti a cui è bene che l’amministrazione comunale «risponda con chiarezza». In una interrogazione (firmata da Depau, Claudio Cugusi e Lorenzo Cozzolino) il Pd chiede al sindaco Emilio Floris quali iniziative «intenda assumere per rendere rigoroso e trasparente il bando di gara» per il settore di igiene urbana «nel rispetto dei tempi previsti».
E se pure l’attuale servizio (di 21 milioni) è stato incrementato di sei milioni per permettere la raccolta differenziata, la differenza con la cifra prevista per il nuovo progetto che avrà in più la raccolta porta a porta, sostiene il Pd, è sempre molto alta. Non solo: nelle ipotesi tracciate per il mega appalto (nove anni per 35 milioni più Iva per una cifra di «circa 390milioni di euro») sono «numerose le carenze presenti nel progetto a partire dalle modalità di raccolta porta a in vaste zone della città (centro storico ecc.)». E «la frequenza di alcuni servizi verrebbe ridotta (ad esempio lo spazzamento giornaliero della città)». Inoltre la società a cui è stata affidata la predisposizione del mega appalto (la Azura srl) è stata consulente della De Vizia, società interna all’associazione di imprese che gestisce l’attuale servizio dei rifiuti, creando così «un potenziale conflitto di interessi».
Secondo l’assessore comunale Gianni Giagoni (Servizi tecnologici) l’aumento dei costi è dovuto al porta a porta: «Attualmente - spiega - vi sono in città circa cinquemila stazioni in cui i furgoni si fermano per caricare i rifiuti, col nuovo sistema le fermate saranno enormemente di più e questo comporta più tempo e più mezzi. Nello stesso tempo noi, nel 2010, saremo obbligati a raggiungere il sessanta per cento di raccolta differenziata e questo sarà possibile solo col porta a porta». La tassa alta del servizio? «Non abbiamo la possibilità che hanno al nord, dove smaltiscno l’indifferenziato anche a 55 euro a tonnellata, noi ne paghiamo 120». I «potenziali conflitti di interesse» della società di servizi che ha redatto il capitolato per il mega appalto? «A questo bando hanno partecipato in nove - precisa l’assessore Giagoni - e vista l’importanza del futuro appalto era stata chiesta una provata esperienza nel settore. Anche il secondo e il terzo classificato avevano avuto rapporti di consulenza con chi gestisce l’attuale servizio dei rifiuti in città». E la mobilità dei funzionari del suo assessorato? «Anch’io avrei preferito che il dirigente non fosse andato in pensione anticipata, ma lui ha scelto così».