Rassegna Stampa

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Movida, Marras (Rumore no Grazie): “Basta lungaggini burocratiche, non se ne può più”

Fonte: web cagliaripad.it
10 luglio 2018

 

Da Redazione Cagliaripad -  9 luglio 2018

 

Rumore no Grazie al Sindaco di Cagliari Massimo Zedda


“Agire subito contro il dramma dell’inquinamento, non si può attendere la conclusione del lungo iter di approvazione del Piano di Risanamento Acustico”. E’ questa la richiesta urgente inoltrata dal Comitato Rumore no Grazie al Sindaco di Cagliari Massimo Zedda.
La Relazione sullo stato acustico “mette a nudo la condizione drammatica di una città sommersa dai rumori – spiega il Comitato – che erodono la vita delle persone e comportano per tanti condizioni di vita deprecabili e malattie gravi e invalidanti. Come di continuo ricorda l’Organizzazione Mondiale della Sanità le cui stringenti raccomandazioni con irresponsabile superficialità rimangono inascoltate da troppe persone incardinate nelle istituzioni”.

I numeri nella loro freddezza sono più eloquenti delle parole: “Portiamoli alla luce per cogliere appieno la gravità dell’inquinamento acustico –sppiega il presidente Enrico Marras – espresso in decibel (di notte a seconda dei quartieri non si devono superare i 50 o 55 decibel- ogni 3 decibel il rumore raddoppia): via Savoia (63,9), via Barcellona (66,8 !), Piazza San Sepolcro (66,0 !), Via Angioi (63,9), via Sassari (63,6), Corso Vittorio Emanuele (81,0!!), piazza Yenne (69,9 !), Scalette Santa Maria Chiara (70,6!!), via Santa Margherita (64,4). Ma l’elenco è ben più lungo. I decibel richiamati – prosegue Marras -, che quantificano la sofferenza e i disagi di centinaia di famiglie di Stampace e Marina, sono ben più drammatici di quanto comunichino le cifre se si considera che i rilevamenti fonometrici sono stati eseguito il 31 marzo e il 1° aprile (!), in giorni cioè ben lontani da quelli nei quali l’inquinamento acustico si esprime in tutta la sua opprimente perversione. E se si considera anche che si tratta di rilevamenti fonometrici in continuità, cioè per tutta la durata della fascia oraria notturna (h 22,00-06,00). Sono quindi, questi dati, la media del periodo dei rilevamenti. Possiamo quindi immaginare quale siano stati i livelli di rumore nelle ore precedenti alle ultime due -tre del lasso di tempo dei rilevamenti. Tutti i livelli di rumore richiamati sono di gran lunga superiori a quelli dei Livelli di attenzione, oltre i quali la vita e la salute sono esposti a grave rischio. Una condizione che il legislatore ha ben considerato, tanto da aver previsto per situazioni come quelle di Marina e Stampace l’assunzione di “misure cautelari a carattere d’urgenza per la tutela dell’ambiente e della salute pubblica” (art.7, comma 2, lett. e, legge 447/1995), proprio nelle more dell’adozione dei Piani di Risanamento Acustico”.

La gravità denunciata è “a conoscenza del Sindaco, lo era sicuramente degli Uffici di competenza , sin dal 1° giugno del 2017. Non aver provveduto con tempestività a misure straordinarie per riportare i livelli di rumore nei limiti di legge è stato un atto di leggerezza e di irresponsabilità inaccettabile che dura ancora oggi. Un comportamento che ha inflitto un’estate di sofferenza, quella del 2017, a cui sta facendo seguito quella del 2018. Un comportamento che potrebbe non essere scevro da responsabilità civili e penali”.

“Ma non solo –continua il Comitato Rumore No Grazie – il Comune non ha assunto le misure straordinarie necessarie, ma ha pure implementato con le sue scelte “politiche” ulteriori sofferenze: basti considerare la Manifestazione E-state in Corso che va ad impattare per tre giorni alla settimana e per tutta l’estate in un quartiere in criticità acustica per il quale si è reso obbligatorio intervenire con un Piano di Risanamento. Il dramma del Corso è chiaramente espresso dagli 81,0 dB rilevati nel mese di marzo dello scorso anno. Meglio si coglie la gravità se si considera che l’Organizzazione Mondiale della Sanità certifica che sopra 55 decibel la situazione è pericolosa a livello di salute pubblica e che gli effetti avversi sono frequenti e il sistema cardiovascolare comincia a essere sotto stress. La differenza d’impatto acustico tra 55 e 81 decibel è enorme. Oltre trecento volte!”
Secondo il Comitato “occorre un atto di consapevolezza, seppure tardivo, con l’assunzione di misure straordinarie, così come richiede la legge. Misure a cui il Sindaco, responsabile della salute dei cittadini, non può sottrarsi”.

 

Rumore no Grazie al Sindaco di Cagliari Massimo Zedda