Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

L'Aula ricorda don Paolo Il presidente Portoghese: «Sindaco per antonomasia»

Fonte: L'Unione Sarda
27 giugno 2018

COMUNE.

Il giornalista Paolo Matta sottolinea la “cagliaritanità” di De Magistris

L'Aula ricorda don Paolo Il presidente Portoghese: «Sindaco per antonomasia»


«Mai l'ombra di uno scandalo. Durante i difficili anni Ottanta, è stato un esempio di etica rigorosa e di corretto utilizzo delle risorse pubbliche». Il sindaco Massimo Zedda ricorda così il suo predecessore Paolo De Magistris, ieri celebrato dal Consiglio comunale. Il figlio, i parenti e cittadini nell'aula consiliare per il ricordo di una delle maggiori figure della Cagliari del secolo scorso. «Per la mia generazione è il sindaco per antonomasia: ha guidato la città dalla nostra adolescenza alla maturità», ha detto il presidente del Consiglio, Guido Portoghese, che ha già portato in aula il ricordo del sindaco Luigi Crespellani e di Francesco Alziator, Antonio Gramsci e Grazia Deledda.

LA VITA “Don Paolo” debuttò in Consiglio comunale nel 1960 e per quattro volte fu assessore del sindaco Giuseppe Brotzu, prima di indossare la fascia tricolore da luglio '67 ad agosto 1970 e poi da marzo '84 fino a luglio '90. Il 21 giugno è stato il ventesimo anniversario della scomparsa e il Consiglio ha voluto rendere omaggio a chi, da sindaco, ha vissuto tanti momenti importanti della vita cittadina, compresi lo scudetto del Cagliari, le visite dei papi Paolo VI e Giovanni Paolo II e di Madre Teresa di Calcutta, fino all'estate dei Mondiali di calcio al Sant'Elia. Tanti gli aneddoti ricordati da chi lo ha conosciuto: tra questi, la sua scelta di non farsi trasportare da un autista ma di circolare con la sua Fiat 126 blu.

I RICORDI In Consiglio comunale sono intervenuti lo scrittore Gianfranco Murtas e Franco Meloni, che ha condiviso con don Paolo i banchi dell'assemblea civica, ma il momento più toccante è stato il ricordo del figlio, Luigi De Magistris: «Mi colpì molto quella volta che, estenuato da una divisione ereditaria, mi disse: “Sono contento che quell'appartamentino sia toccato a me, così non mandano via Consolata”. Era un'anziana domestica in pensione ospitata lì e questa frase diceva molto della sua generosità e costituiva un giudizio sulla cupidigia spesso scatenata dalle eredità»ò.

IL GIORNALISTA Paolo Matta, consigliere durante l'ultimo mandato di De Magistris da sindaco, ha ricordato la sua forte cagliaritanità : «Fuori dalle sedute ufficiali era delizioso sentirlo parlare il cagliaritano in ogni circostanza». Questo aspetto è stato sottolineato anche da Massimo Zedda, che ha ricordato anche la sua attitudine alla battuta: «Passeggiavo a Castello con la famiglia. Si era fermato per salutare mio padre, poi aveva notato i grandi occhi marroni di mia sorella e si era rivolto a lui con un meraviglioso: “ Senz'ogusu d'asi fatta, sa pippia” ».
Marcello Zasso