Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Regola del silenzio al mercato: multe salatissime per chi strilla

Fonte: L'Unione Sarda
25 maggio 2018

SAN BENEDETTO.

Il nuovo documento approvato dal Consiglio comunale

Regola del silenzio al mercato:
multe salatissime per chi strilla 

All'ingresso del mercato di San Benedetto - tra il chiacchiericcio di clienti e concessionari - la voce più alta, la prima che è possibile distinguere, è quella di Federico Iale che canta beato un classico della musica italiana oltre il banco di salumi e formaggi al box 197. Da oggi è vietato disturbare. «Io canto, non urlo. Anzi, canticchio insieme alla radio - fa notare mentre finisce di imbottire il sacchetto di un cliente -. Se vogliono il silenzio più assoluto che vadano in chiesa, ce ne sono tante».
LA REGOLA Due giorni fa il Consiglio comunale ha approvato il nuovo regolamento dei mercati cittadini, l'articolo 36 recita: «È vietato annunciare la merce o richiamare l'attenzione della clientela con eccessive grida e clamori, tali da arrecare disturbo. In caso di violazione, da parte dei concessionari o di qualunque operatore dei mercati, delle disposizioni di cui al presente articolo è avviato il procedimento disciplinare di cui al successivo articolo 55. L'entità della sanzione applicabile è stabilita al comma 8». Tradotto: multe da 200 a 800 euro per chi strilla. In realtà il divieto era presente anche nel precedente regolamento solo che in pochi lo sapevano, le sanzioni erano più basse e, soprattutto, non c'era quasi mai nessuno a sorvegliare. Ora oltre all'addetto ai controlli c'è una guardia giurata che passa la giornata ad accertare che tutto sia in regola. «Da quando sono alla direzione del mercato non è mai successo che qualcuno sia stato sanzionato perché disturbava. A volte basta un richiamo verbale. Di solito i più chiassosi sono al mercato del pesce» spiega la direttrice Valeria Scarpa. In effetti al sottopiano i toni sono più alti. Al box 12 un pescivendolo rivendica il diritto a urlare quanto gli va, ma solo in forma anonima.
«Le novità sono altre» insiste la direttrice. «Il Comune ha deciso di occuparsi della morosità diffusa: da una parte non tollerando più ritardi cronici nei pagamenti e dall'altra agevolando i debitori con rateizzazioni che consentano a tutti di mettersi in regola». Controlli serrati, insomma, dal punto di vista economico e non solo. «Da quando c'è il vigilante sono più fiscali - attacca Cristian Argiolas, macellaio del box 28 -. Ora non è più consentito chiudere e lasciare la spazzatura in mezzo alla corsia dopo aver lavato il posteggio con la pompa. Chi vuole andare a casa prima delle 15 può farlo ma senza sporcare dove gli altri stanno ancora lavorando». Rigide anche le verifiche sull'occupazione degli spazi. «La guardia controlla che le cassette non siano fuori posto ma che siano sistemate in prossimità dei box» racconta Federica della panetteria Loi. «È una questione di sicurezza - dice ancora Valeria Scarpa -. In caso di emergenza, soprattutto nelle corsie centrali che sono più strette, le cassette accatastate in maniera disordinata potrebbero ostacolare le vie di fuga. Non è tollerabile». In passato a occuparsi di vigilare sul rispetto del regolamento erano gli agenti della polizia municipale. «Con il passare degli anni la loro presenza, a causa delle risorse sempre minori, si è fatta più rara. Così abbiamo deciso di esternalizzare il servizio. Ogni giorno una guardia giurata è presente dall'apertura alla chiusura e ha il compito di verificare che tutto sia a posto e, nel caso occorra, di avvisare la direzione per eventuali richiami disciplinari».
Nelle nuove regole approvate dal Consiglio comunale trovano spazio anche le direttive in base all'ingresso degli animali e al divieto di fumo. «Prima non veniva specificato il comportamento da tenere da parte dei padroni dei cani. Ora c'è un articolo specifico in cui si spiega che i cani di grossa taglia devono avere guinzaglio e museruola, mentre quelli piccoli possono essere tenuti in braccio o all'interno di un'apposita sacca. In entrambi i casi è necessario essere provvisti di bustine e paletta».
Anche il divieto di fumo, nonostante la legge sia ormai in vigore da molti anni, continua a non essere rispettato. «Ci sono concessionari che continuano a fumare. Per questo, anziché rimandare semplicemente alla legge generale, è stato deciso di inserire un articolo specifico con sanzioni decisamente più alte». Il nuovo regolamento tuttavia non è ancora entrato in vigore, lo sarà solo dopo la pubblicazione. Per ora resta valido quello deliberato nel 2014.
I TAVOLINI Nella stessa seduta del Consiglio comunale, l'assemblea si è espressa su un altro documento molto atteso dai commercianti, quello sull'occupazione del suolo pubblico da parte di bar, ristoranti, artigiani e negozianti. Sul punto, il consigliere pentastellato Giuseppe Calledda ha espresso in una nota le proprie perplessità. «Sarebbe potuta essere l'occasione per una riflessione su questioni importanti: funzione e uso degli spazi pubblici basata sul giusto equilibrio tra le attività e le persone che abitano nel quartiere». Il grillino denuncia un approccio troppo sbrigativo alla materia. «Ci si sarebbe potuto chiedere come viene percepito quello spazio dai residenti. Durante la presentazione si è riferito di un confronto con le associazioni di categoria, purtroppo non c'è traccia del confronto con i cittadini». Rammarico anche per la mancata presentazione del Piano di risanamento acustico previsto per Stampace e Marina. «Il piano è stato richiesto dalla Regione e consegnato dieci mesi fa dalla società aggiudicatrice del bando all'amministrazione comunale, ma è ancora chiuso in un cassetto». Da qui le ragioni per le quali Giuseppe Calledda a verbale risulta come unico astenuto al mom