Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Campo rom da bonificare

Fonte: L'Unione Sarda
10 maggio 2018

MULINU BECCIU. Il comitato No Diossina: «Finalmente le istituzioni si muovono» 

 

Le aree sono inquinate, mozione in Consiglio regionale 

 


Maria Bonaria Pinna mostra la mascherina verde: «Per quanto tempo la dovrò usare ancora? La dovremo far indossare anche a tutti i bambini del quartiere?» La domanda della residente a Mulinu Becciu è rivolta ai capigruppo di maggioranza e opposizione in Consiglio regionale, firmatari di una mozione sui terreni dell'ex campo rom abusivo sorto - e poi sgomberato dopo due anni di battaglie e un'inchiesta penale - accanto alla motorizzazione civile sulla statale 554. La questione della “Terra dei Fuochi” cagliaritana sbarca così in Regione: i consiglieri, con la loro iniziativa nata dall'impulso del comitato di cittadini “No diossina”, chiedono al presidente della Regione e agli assessori all'Ambiente e alla Sanità «la bonifica di tutta l'area» e che i terreni «vengano sorvegliati per evitare ulteriori azioni lesive».
LA COLLINA Il campo rom abusivo è stato sgomberato diversi mesi fa. Sono spariti anche i resti delle baracche. La discarica, su un lato della collina (un'area di privati), è invece sempre in bella mostra. I roghi alla diossina sono drasticamente diminuiti. Non avvengono più nella zona dove sorgeva il campo rom. Ma i fumi invadono sempre le abitazioni degli abitanti di Mulinu Becciu e Su Planu. «Abbiamo iniziato la nostra azione», spiega Antonio Guerrieri, presidente del comitato “No Diossina”, «nel 2011 per combattere le attività che venivano svolte nel campo rom messo su dal Comune. Dopo la chiusura pensavamo di non dover più avere problemi. Invece nel 2016 è sorto un altro campo, abusivo. Sono ripresi i roghi, a tutte le ore. Abbiamo chiesto più volte l'intervento delle istituzioni. Intanto i terreni si sono riempiti di sostanze tossiche e amianto. Ringraziamo tutti i gruppi del Consiglio regionale: hanno accolto la nostra richiesta d'aiuto».
LA MOZIONE Nel documento viene ripercorsa la storia dell'area accanto alla statale 554. «Si sperava in una bonifica immediata», commenta il primo firmatario, il consigliere Daniele Cocco. «Invece non c'è stato alcun intervento. Serve anche un'azione concreta per mettere in sicurezza tutta l'area: i roghi proseguono». La consigliera Alessandra Zedda aggiunge: «Non si può accettare un disastro ambientale di queste proporzioni. Bisogna coinvolgere anche i sindaci di Cagliari e Selargius». Il vicepresidente del Consiglio regionale, Eugenio Lai, spiega: «Non si tratta di un'attività che coinvolge un'etnia sola. Chi porta i rifiuti perché vengano bruciati?» Paolo Truzzu evidenzia: «Nessuna tolleranza per chi non rispetta la legge. Speriamo che il Consiglio discuta quanto prima la mozione».
Matteo Vercelli