Rassegna Stampa

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Tre donne per due posti da assessore: Zedda si prepara a cambiare la Giunta

Fonte: web sardiniapost.it
10 maggio 2018

Tre donne per due posti da assessore: Zedda si prepara a cambiare la Giunta


La Giunta di Massimo Zedda sta per cambiare, passati due anni dalle Comunali del 2016 che, politicamente, sembrano corrispondere a una differente era geologica visti i ripetuti tsunami coi quali ha dovuto fare i conti il centrosinistra, la coalizione del sindaco. E infatti il primo a saltare nell’Esecutivo di Cagliari sarà proprio l’assessore allo Sport e alla Pubblica istruzione, Yuri Marcialis, che a marzo 2017 aveva mollato il Pd per seguire Bersani in Mdp-Art1. Adesso è una quota ‘straniera’, occupa una casella per conto di avversari politici. E per questo verrà mandato via. C’è poi il capitolo Psd’Az che su Cagliari, a differenza dell’assetto in Regione, nel 2016 scaricò il centrodestra, ma alle Politiche dello scorso 4 marzo i Quattro Mori sono tornati all’ovile alleandosi con la Lega di Matteo Salvini. Ecco: è a tutte queste rivoluzioni che Zedda deve dare risposte riequilibrando la squadra di governo in Comune.

Nella nuova Giunta il Pd vuole piazzare nuovi assessori. Attualmente il partito ne ha quattro, ma la metà – stando alla discussione fatta l’altro giorno dai dem nella Direzione provinciale di Cagliari – non rappresentano il Pd. E oltre a Marcialis, l’altra richiesta di siluramento riguarda Claudia Medda, titolare di Innovazione tecnologica e Politiche per il decoro urbano.

Nel sollecitare il benservito a Marcialis e Medda, il Pd si muove compatto perché sia su Cagliari città che in Provincia i rispettivi segretari sono espressione della stessa maggioranza: l’uno, Nicola Montaldo, è un renziano; l’altro, Francesco Lilliu, rappresenta l’area Soru. E le due componenti sono alleate, a differenza di quando avviene a livello regionale.

Fosse per le due aree dem, in Giunta dovrebbero entrare Rosanna Mura e Chiara Cortese. Mura, presidente della commissione Pari opportunità, è una renziana per il tramite di Piero Comandini, esponente della massima assemblea sarda. Cortese, quota Soru, in Municipio lavora già, a tempo determinato, perché è nello staff di Zedda: è sostenuta alla corrente soriana dei cagliaritani che fa capo al capogruppo Fabrizio Rodin, a sua volta fedelissimo dell’ex consigliere regionale Marco Espa.

La questione è che Zedda non è abituato a farsi dettare la linea da nessuno, forte del fatto che le elezioni di Cagliari, pur con l’enorme contributo elettorale datogli dal Pd, le ha vinte anche per merito proprio (rispetto alle liste della coalizione prese 5.831 voti in più). E come successe all’indomani delle Comunali 2016 quando lasciò fuori Montaldo facendo spazio alla Medda, stavolta potrebbe non volere in Giunta la Cortese.

Tra la Mura e la stessa Cortese, infatti, la prima è avvantaggiata vista la maggiore esperienza politica. Si aggiunga il fatto che l’area Espa in Comune occupa già un casella di peso, con la presidenza del Ctm affidata a Roberto Murru. E ancora: vero che la Medda, due anni fa, è entrata in Giunta per via della sua amicizia con Matteo Renzi (a Zedda faceva comodo strizzare l’occhio all’allora premier), ma l’assessora è gradita al sindaco perché si lascia guidare nel suo ruolo in Giunta. E Zedda sta ben attento, visto l’aria politica che tira in questi tempi, a non dare ai partiti l’occasione per aprire fronti di guerra in Municipio.

La Mura potrebbe andare alle Pubblica istruzione, se dovesse prendere il posto di Marcialis. E sarebbe la terza assessora dem dopo Luisanna Marras, vicesindaca e titolare della Mobilità con interim ai Lavori pubblici, e Danilo Fadda, a capo del Personale e degli Affari generali. Marras e Fadda sono gli intoccabili del Pd, espressione dei popolari-riformisti di Cabras-Fadda, la componente dem con la quale il sindaco si trova meglio da un po’ di tempo.

Il secondo assessorato che potrebbe liberarsi è quello delle Politiche sociali, al momento in mano al sardista Ferdinando Sechi, unico del Psd’Az lasciato da Zedda in Giunta dopo il siluramento di Gianni Chessa, ex dei Lavori pubblici, mandato via perché sostenitore dell’alleanza tra Quattro Mori e Lega. La delega di Sechi potrebbe finire in mano a Monia Matta, la consigliera sardista che si è ribellata all’accordo con Salvini e in Comune ha fondato il gruppo ‘Autonomiisti per Lussu‘ insieme ad Aurelio Lai e a Francesco Stara, garantendo a Zedda i numeri per continuare a governare Cagliari.

Una fedeltà, quella dei sardisti contrari al matrimonio Psd’Az-Lega, che Zedda potrebbe ricompensare con l’ingresso in Giunta, sebbene non si esclude che la Matta prenda la Pubblica istruzione e lo Sport, anziché le Politiche sociali. Ma il tipo di delega sarà solo un dettaglio rispetto alla costruzione di un nuovo equilibrio politico complessivo. Secchi stesso non finirebbe fuori gioco: essendo il primo dei non eletti nella lista dei Quattro Mori, entrerebbe in Consiglio al posto della Matta.

In teoria in Comune ci sarebbe spazio anche per un il nono assessore, e in questo caso la Cortese. Ma Zedda non avrebbe alcuna intenzione di togliere alla Marras l’interim ai Lavori pubblici, per evitare appunto di complicare il quadro politico con troppe anime interne che rivendicherebbe ogni volta un pezzetto di potere. Una ragione, questa, che ha spinto il primo cittadino a tenere per sé la delega al Bilancio, addirittura dall’inizio della legislatura, quando era fantapolitica la spaccatura del Pd e nemmeno i più arditi avrebbero mai immaginato che il Psd’Az finisse tra le braccia di Salvini.

Con l’ingresso nell’Esecutivo di Mura e Matta, se confermato, la Giunta di Cagliari sarebbe a prevalenza femminile, con un rapporto di sei a nove, contando Francesca Ghirra e Marzia Cillocu che hanno in mano rispettivamente l’Urbanistica e il Turismo. A quel punto a Zedda nessuno potrebbe rimproverare alcunché, per il solo fatto che lascia una donna del Pd fuori dalla squadra di governo, pur avendo sulla carta un posto libero.