Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Tassa di soggiorno, l'ok nel 2019

Fonte: L'Unione Sarda
27 aprile 2018

Ogni turista pagherà tra 1,5 e 3 euro. Previste esenzioni per anziani, bambini, malati e studenti

 

 

Il no di Federalberghi: «Serve per fare cassa e favorisce gli abusivi» 

 

 

 

Il se non è più in discussione. Si farà al 100%. Resta da capire il come, il quando e soprattutto il quanto. La tassa di soggiorno - come ribadito recentemente dal sindaco Massimo Zedda - sarà presto introdotta anche a Cagliari. La bozza della delibera da sottoporre al voto del Consiglio comunale è già pronta. Ma sono ancora in corso i confronti con le associazioni di categoria che continuano a non gradire. Già fatta anche la stima di quanto il Comune incasserà grazie al balzello - compreso tra 1,5 e 3 euro - che verrà imposto a ogni turista che alloggerà in città: tra i 700mila e il milione di euro all'anno. Soldi che saranno poi reinvestiti interamente nel comparto turistico.
L'ASSESSORA «I tempi sono maturi, l'obiettivo è riuscire a vararla per il 2019», spiega l'assessora Marzia Cilloccu. «Uno dei problemi era rappresentato dall'abusivismo nell'extralberghiero, nodo risolto dalla legge sul turismo che ha istituito l'identificativo unico numerico (Iun) grazie a cui tracciare le strutture extralberghiere e far dunque emergere il nero». Gli operatori del settore infatti chiedono garanzie in questo senso, soprattutto per evitare di subire ancora una volta la concorrenza sleale da parte degli abusivi che di certo non chiedono la tassa di soggiorno a clienti che neanche registrano.
CONDIVISIONE L'assessora però è fiduciosa: «Noi vogliamo la massima condivisione con le associazioni di categoria con cui in questi mesi ci sono continue interlocuzioni - prosegue -, ci sono ancora dei dettagli da limare ma siamo a buon punto, non si può imporre una tassa che non incide sui residenti ma che trova gli operatori a doversi attivare con un servizio in più. Poi, una volta chiuso il cerchio con loro, condivideremo il progetto con giunta e Consiglio».
CHE FINE FANNO I SOLDI Il patto naturalmente è che i soldi saranno usati esclusivamente per migliorare i servizi turistici. «C'è scritto nella legge e non si scappa - rassicura Marzia Cilloccu - i soldi devono essere utilizzati a favore della promozione turistica, della manutenzione e del recupero dei beni ambientali e per il miglioramento dei servizi pubblici locali. Abbiamo inoltre intenzione di introdurre un progetto mirato proprio al contrasto dei fenomeni di abusivismo nel settore ricettivo, credo sia una cosa molto importante».
QUANTO SI PAGHERÀ Ma come funzionerà la tassa? Si pagherà per 12 mesi - «l'affluenza da noi è stabile e non ci sono picchi stagionali» - e oscillerà tra 1,5 e 3 euro a persona «a seconda del tipo di struttura ricettiva e seguendo l'esempio di Comuni come Catania, Salerno e Padova». Previste anche numerose esenzioni: «anziani, studenti, bambini, disabili e i loro accompagnatori, ma anche per chi pernotta per ricoveri o altre certificate esigenze sanitarie».
IL NO DI FEDERALBERGHI All'ottimismo dell'assessora, non corrisponde però quello del presidente provinciale di Federalberghi Mauro Murgia. «Siamo e restiamo contrari perché la tassa di soggiorno raramente viene usata davvero per migliorare i servizi turisti - sono le sue parole -, riducendosi quasi sempre a una soluzione facile per fare cassa e coprire buchi di bilancio. Non a caso in molte località stanno iniziando a toglierla e chi ne trarrà vantaggio sarà Airbnb, non certo noi». Il no è netto ma una porticina resta socchiusa: «Fermo restando che non la vogliamo - conclude Murgia -, se ce la imporranno faremo presenti tutte le problematiche, ad iniziare dal fatto che siamo chiamati a fare i sostituti d'imposta e che così si allargherà il gap fra strutture regolari e abusive che neanche registrano i clienti. L'unico modo per farcela digerire è darci garanzie sicure che con questa azione possa essere debellato definitivamente l'abusivismo, ma dubito che a Cagliari si riesca dove si è fallito ovunque».
Massimo Ledda