Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

I giovani al corteo di Cagliari: la Resistenza non è ancora finita

Fonte: L'Unione Sarda
26 aprile 2018

La Liberazione dal nazifascismo è stata celebrata anche a Sassari, Nuoro e San Sperate

 

 

Michela cita, forse inconsciamente, Antonio Gramsci: «Non si può restare indifferenti». E Mauro aggiunge: «L'antifascismo è il ponte per il futuro che costruiremo». Sta proprio nelle parole dei due studenti saluti sul palco di piazza del Carmine il senso delle celebrazioni per il 73° anniversario della Liberazione dal regime nazifascista. I discorsi - e una serie di interventi musicali - sono stati il momento conclusivo del corteo che ha attraversato le strade del centro.
LA PARTENZA Rispetto al passato,un piccolo cambiamento: il serpentone non è partito da piazza Garibaldi (occupata da “Calici sotto le stelle”) ma dalla vicina via Alghero. Raduno alle 9.30. Con una certa apprensione iniziale, a dire il vero: qualche minuto prima delle 10, ora fissata per la partenza del corteo, c'erano un centinaio di persone o poco più. Ma quando il serpentone, preceduto dal gonfalone del Comune e dallo striscione dell'Anpi, il numero è magicamente aumentato. Difficile, in questi casi, fare calcoli. Quando il corteo è arrivato all'incrocio tra via Roma e il largo Carlo Felice, la coda era ancora all'altezza del palazzo del Consiglio regionale. Legittimo, dunque, ipotizzare in duemila persone il numero dei partecipanti.
LE POLEMICHE A Roma la Brigata ebraica ha deciso di non partecipare al corteo per la presenza delle bandiere palestinesi. A Cagliari, invece, il problema sembra essere risolto da tempo: i vessilli palestinesi sono immancabili nel corteo che celebra la Liberazione. Addirittura, nel gazebo allestito in piazza del Carmine, era in vendita anche una t-shirt con la scritta “Antifascismo è antisionismo”.
IL CORTEO Il corteo è partito puntualmente alle 10, con l'immancabile colonna sonora di “Bella ciao”. E, qualche minuto più tardi, si è fermato davanti al Parco delle rimembranze dove, alla presenza della prefetta Tiziana Costantino e del sindaco Massimo Zedda, è stata deposta una corona di fiori. Un momento toccante: a portare la corona è stato il novantacinquenne Nino Garau, il comandante Geppe , il militare cagliaritano che, dopo l'otto settembre, decise di non aderire alla Repubblica sociale ed entrò nel movimento partigiano e divenne comandante della brigata Aldo Casalgrandi. Una sosta con una tappa doppia: chi non è riuscito ad entrare all'interno del Parco, è andato in piazza Gramsci ad ammirare la scultura di Pinuccio Sciola dedicata proprio al grande intellettuale di Ales.
I POLITICI Tanta gente comune nel corteo. E, naturalmente, moltissimi politici: presente l'intera Giunta comunale e parecchi consiglieri comunali. Tra i partecipanti anche l'assessora regionale al Turismo Barbara Argiolas, il consigliere regionale Francesco Agus, l'ex senatore Luciano Uras e l'ex presidente della Regione Renato Soru. Tanti esponenti del centrosinistra. Ma non solo: quasi a suggellare il possibile accordo tra Movimento 5 Stelle e Pd per la guida del Paese, tra i presenti anche il neo deputato grillino Pino Cabras. Ma, come ha sottolineato il presidente provinciale dell'Anpi Marco Sini, fondamentale è stata soprattutto la presenza di tantissimi studenti che hanno usato il giorno di vacanza per lanciare un messaggio politico, «la Resistenza non è finita», e non per andare al mare.
IL RESTO DELL'ISOLA A Sassari il 25 aprile è stato celebrato a Palazzo ducale dove è intervenuto il presidente del Consiglio regionale Gianfranco Ganau. «Sotto il regime fascista», ha detto, «la libertà di pensiero, di associazione, di stampa, la possibilità di costituire partiti e di manifestare erano vietate e chi si oppose al regime fu vittima di una violenza inaudita. Spetta oggi a noi e ai giovani far sì che queste conquiste non siano disperse, siano consolidate e non date per scontate». A Nuoro, è stata deposta una corona di fiori davanti alla lapide del partigiano nuorese Antonio Mereu ed è stata scoperta una targa in memoria di un altro partigiano nuorese, Agostino Chironi. A San Sperate, infine, la musica con Liberafest.
Marcello Cocco