Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

San Michele, l'accesso negato

Fonte: L'Unione Sarda
29 marzo 2018

Il Comune assicura: durante i lavori sono state abbattute le barriere architettoniche

 

La protesta dei disabili: gradini all'ingresso e rampa chiusa 

 

 

La casa del Signore è sempre aperta, il problema è riuscire a entrarci. Succede nella Chiesa della Medaglia Miracolosa, dove disabili in carrozzina e chiunque abbia problemi di deambulazione hanno tre sole opzioni: chiedere aiuto a qualche fedele dal buon cuore, andarsene o sperare in un miracolo. Sono le uniche vie di accesso a loro disposizione, perché quella da progetto è impraticabile per un portatore di handicap.
Quindici gradini alla destra della statua di padre Abbo, più altri nove per raggiungere il portone principale. Passaggio obbligato anche per chi decide di avventurarsi sulla rampa laterale, sfidando una pendenza che qualsiasi individuo - anche abile ma non particolarmente atletico - sentirebbe. A distanza di cinque mesi dal taglio del nastro (del 20 ottobre 2017), è evidente che nella piazza rifatta a nuovo non manchi solo la Madonnina ancora da riposizionare sulla cupola.
«È vergognoso che in un luogo come la Chiesa, nessuno abbia previsto uno scivolo per consentire l'accesso a chi oltre a scontrarsi con la propria disabilità si trova davanti a una situazione del genere», protesta Enrico Cogotti, padre di un ragazzo costretto sulla sedia a rotelle. «Ci sono tante famiglie nella mia stessa situazione, apprezziamo il lavoro di riqualificazione realizzato dal Comune, ma siamo meravigliati che il progettista non abbia pensato che in chiesa non entrano solo normodotati», protesta. «Per una persona in carrozzina quei nove gradini obbligatori per raggiungere le bancate sono insormontabili. E la rampa è troppo ripida per chiunque».
In realtà un accesso per i disabili c'è. Delimitato da un cancello di ferro nero. Nessuna indicazione né un banale citofono a indicare la via che conduce al Signore. Ma cosa ben più grave è che quel cancello è sempre chiuso. «La Chiesa dovrebbe essere aperta a tutti i fedeli», premette Padre Bruno. Ammette che «il compito di aprirlo spetterebbe alla parrocchia. Ma non può essere lasciato aperto per una questione di sicurezza. In ogni caso come più volte detto anche al Comune è un accesso poco praticabile», osserva. «Spero per il bene dei nostri fedeli disabili e anziani che si trovi una soluzione».
«Durante gli interventi di riqualificazione sono state eliminate le barriere architettoniche per garantire l'accesso a tutti in piazza San Michele», replicano dagli uffici dei Lavori Pubblici. «Per l'accesso alla chiesa è stata realizzata, negli spazi di competenza del Comune, una rampa carrabile anche a disposizione dei disabili e di chi ha difficoltà di deambulazione; altre due rampe sono state realizzate per garantire l'accesso ai locali sottostanti la chiesa, che sono utilizzati per il culto nei giorni feriali e per le attività della parrocchia», sottolineano. «Esiste un altro ingresso con rampa, anche questo realizzato dal Comune, attualmente chiuso da un cancello, la cui gestione non può che essere della parrocchia, che permetterebbe l'accesso a chiunque».
Sara Marci