Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

«Bene il progetto ma dopo aver messo panchine e verde»

Fonte: L'Unione Sarda
6 luglio 2009

D'Aquila. Mario D'Aquila 



Mario D'Aquila, capostipite della famiglia che ha costruito l'omonimo stabilimento, la passeggiata da Marina Piccola al Marino l'ha sempre vista. «C'era sia prima che dopo la guerra e davanti all'ospedale c'era il confine con Quartu, poi spostato molto più avanti, al Lido del carabiniere. Nei chioschetti si vendevano angurie, polpi bolliti, cozze. C'era più verde e passeggiare al Poetto era un piacere», ricorda.
Infatti dice sì alla decisione del Comune di pedonalizzare il lungomare dalle 20 alle 6 del mattino successivo. Ha anche partecipato alle riunioni della quinta circoscrizione, durante le quali è maturata la decisione di attuare la ztl. Anche se, dice, «non è che ci facessero parlare. Hanno già un progetto in testa e fanno di testa loro. Ci ascoltano pro forma. Infatti hanno fatto le cose troppo in fretta. Io avrei aspettato».
Che cosa? Mariolino D'Aquila, ad esempio, aveva proposto che prima di attuare la zona a traffico limitato fosse sistemata la strada, in modo che ci fosse più verde, panchine, «magari una fontanella per bere un biccher d'acqua», dice con l'ingenuità di chi non pensa che una frase del genere possa in qualche modo penalizzare i gestori del bar del suo stabilimento, che così venderebbero meno bottigliette d'acqua e magari meno bibite. «Passeggiare è piacere», è la sua tesi, «ma la gente ha bisogno delle comodità. Di bagni pubblici, di un posto dove sedersi».
Lui non sa molto del progetto del Comune per ridisegnare il Lungomare, ma in fondo è a quello che pensa. «Prima si devono fare le strutture necessarie, poi si deve pedonalizzare». Ma la sua non è una certezza granitica. «Proviamo, poi vediamo come va».
Intanto, visto che c'è, D'Aquila chiede che si faccia qualcosa per impedire che autobus, taxi e auto «sfreccino a tutta velocità mettendo a rischio la vita della gente». Esattamente ciò che chiede da tempo l'assessore comunale ai Lavori pubblici Raffaele Lorrai, che sollecita la sistemazione di dossi antivelocità nel lungomare. Per farlo, hanno spiegato a Lorrai, occorrerebbe cambiare la classificazione della strada: da via “cittadina” a via “di quartiere”. Basterebbe una determina dirigenziale. (f. ma.)

04/07/2009