Rassegna Stampa

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“Nessuna epidemia di meningite”: le rassicurazioni di Arru e Azienda salute

Fonte: web sardiniapost.it
28 marzo 2018

“Nessuna epidemia di meningite”: le rassicurazioni di Arru e Azienda salute

Non c’è un’epidemia di meningite in corso nel Cagliaritano, e i casi i negli ospedali rientrano nella media attesa. L’assessore  regionale alla Sanità Luigi Arru e gli esperti dell’Azienda Tutela della Salute e dell’Università rassicurano la popolazione in seguito all’allarme diffuso nei giorni scorsi dopo il caso di due giovani ricoverati tra il Santissima Trinità e il Policlinico di Monserrato. “Abbiamo deciso di chiamare i giornalisti per comunicare in  maniera corretta la situazione attuale – ha sottolineato l’assessore Arru nel corso di un incontro convocato questa mattina nella sede dell’assessorato alla Sanità. in via Roma a Cagliari. – Nessun allarmismo, i casi che abbiamo registrato sono nella media, cioè 0,3 – 0,4 ogni centomila persone. Non vogliamo sottovalutare la paura della gente ma dobbiamo far capire che non c’è un pericolo in corso. I batteri del meningococco si diffondono con difficoltà, non basta stare negli stessi luoghi delle persone che hanno contratto l’infezione per pensare a un possibile contagio”.

Il tavolo tecnico-scientifico che questa mattina ha incontrato i giornalisti ricorda che i batteri si diffondono per via aerea e solo per contatto diretto: condividere bicchieri, stoviglie, cannucce e sigarette, scambiarsi saliva e secrezioni può essere un rischio su persone con un sistema immunitario debole. Nessun pericolo invece per contatti indiretti o per chi ha semplicemente condiviso lo spazio con chi ha contratto il batterio.

Il pensiero va immediatamente al giovane di Gesico, ora ricoverato in gravi condizioni al Policlinico di Monserrato, che prima dei sintomi era stato in una discoteca di via Newton, il Cocò, a Cagliari. “Di recente abbiamo svolto controlli su due discoteche cagliaritane. Una, l’Fbi, è stata chiusa nel mese di gennaio per motivi igienico-sanitari e ha poi riaperto, la seconda in via Newton è stata chiusa pochi giorni fa a tempo determinato per gli stessi problemi – ricorda Giorgio Carlo Steri, responsabile del settore Igiene e Sanità pubblica del Dipartimento di prevenzione dell’Ats Assl di Cagliari. – Bisogna sottolineare però che l’eventuale contagio non è legato al locale in sé quanto in comportamenti a rischio come bere dallo stesso bicchiere o scambiarsi la sigaretta”.

Fondamentale, dunque, tornare alle semplici regole igieniche nel quotidiano: “Lavarsi le mani, evitare il passaggio e contatto di saliva, aerare gli ambienti – ricorda Silvana Tilocca, direttrice del dipartimento di prevenzione della Asl di Cagliari. – Il comportamento diventa strumento di prevenzione fondamentale”.

 

Un incremento di casi rispetto al passato c’è stato, ma siamo ancora nella norma: nulla che possa giustificare, secondo gli esperti, il ricorso a misure straordinarie o a una vaccinazione obbligatoria. Il motivo di questo incremento va ricercato principalmente in due fattori, sottolineano ancora dal tavolo tecnico-scientifico: una stagione invernale particolarmente fredda, dove si è registrato un picco di influenze, e poi il radunarsi di giovani in locali chiusi, sovraffollati, dove non si rispettano le norme igieniche di base: il mix tra soggetti con sistema immunitario indebolito dall’influenza, in luoghi con poco ricambio d’aria e dove si condividono bicchieri e sigarette può aver scatenato alcuni casi di infezione.

“Vaccinazioni obbligatorie per tutti? – prosegue Arru – La prassi prevista in casi come questi, dove si registra un focolaio ma non un’epidemia, non lo prevede”. E a proposito di epidemia, Paolo Castiglia, professore di Igiene all’Università di Sassari, ricorda che sono stati accertate infezioni da batteri di meningococco di ceppi diversi, dunque non possiamo parlare di epidemia.

Sono otto i casi  dal 25 dicembre a oggi; l’ultimo è il 21enne ricoverato da ieri al Santissima Trinità di Cagliari. Non si tratta di meningite nel caso della donna di 38 anni da ieri in cura al Brotzu di Cagliari: le analisi microbiologiche lo hanno escluso.

Nessun allarmismo dunque, i protocolli nazionali e internazionali suggeriscono, davanti a questi numeri, di mantenere lo standard di prevenzione e profilassi ordinario: attenzione nei pronto soccorso, ambulatori operativi per le cure ma nessuna vaccinazione di massa, monitoraggio continuo. I vaccini sono indicati solo per chi è entrato in stretto contatto con le persone infette, non per chi ci è stato semplicemente vicino: i batteri non si diffondono facilmente e non sopravvivono al di fuori del corpo che li ospita se non per pochi minuti. Sulle richieste di vaccinazione obbligatoria per tutti l’assessore risponde: “Non è indicata in questi casi: le analisi epidemiologiche ci suggeriscono di seguire il comportamento normale”.