Rassegna Stampa

web cagliaripad.it

Cagliari, scontro sulla metro. Zedda: “Percorso migliore in viale Marconi”

Fonte: web cagliaripad.it
28 marzo 2018

 

 

Da Redazione Cagliaripad -  27 marzo 2018


 


“Il percorso migliore in cui far passare la metropolitana leggera per collegare Cagliari con Quartu è in viale Marconi e viale Colombo”. Lo ha detto il sindaco Massimo Zedda che oggi in Consiglio comunale ha risposto a un’interrogazione di Piergiorgio Massidda (#Cagliari16). Il primo cittadino è così tornato sulle polemiche nate sabato dopo le sue dichiarazioni sulle speculazioni edilizie che scatenerebbe il nuovo tracciato della metro alla periferia di Quartu, Monserrato e Quartucciu.

“Far passare la metro in zone non urbanizzate – aveva detto Zedda – non è un progetto di trasporto di persone per connettere Quartu a Cagliari ma è un progetto di speculazione edilizia, funzionale al fatto che un domani lì si potrà costruire. L’unico percorso che ho visto che si snoda toccando stranamente proprietà è l’autostrada di Capaci che doveva sfiorare i terreni dei mafiosi”. Per il sindaco la scelta migliore da fare sarebbe quella di far passare i binari lungo viale Colombo (a Quartu) e viale Marconi: “Si andrebbe ad alleggerire una strada in cui ogni giorno passano 68mila veicoli e tra l’altro si potrebbe chiudere l’anello con il Poetto. Al contrario sdoppiare i binari significherebbe spostare tutti i sottoservizi e creare doppie fermate con un conseguente aumento dei costi”.

“Zedda poi tira la giacca a Regione e Arst. “Nella difficoltà di ragionamento con le amministrazioni locali hanno eccessivamente delegato le ipotesi di tracciato ai Comuni. E gli amministratori di Monserrato, Quartu e Quartucciu hanno preferito prevedere un tracciato fuori dalla perimetrazione urbana anche in zone a rischio idrogeologico. E’ logico che un discorso di questo genere scatenerebbe appetiti immobiliari”. Marcia indietro invece sui riferimenti alla strada di Capaci in Sicilia e agli interessi mafiosi: “Non volevo intendere interferenze legate a organizzazioni criminali”.

Andrea Deidda