Rassegna Stampa

web Ad Maiora Media

Il corso Vittorio Emanuele lentamente muore: abitanti, commercianti ed artigiani protestano

Fonte: web Ad Maiora Media
20 febbraio 2018

CAGLIARI 

Il corso Vittorio Emanuele lentamente muore: abitanti, commercianti ed artigiani protestano


Non v’è alcun dubbio che la pedonalizzazione del corso Vittorio Emanuele abbia apportato delle migliorie dal punto di vista dei sottoservizi e della pavimentazione. I dubbi sorgono invece circa la scelta di voler rendere una delle vie più vivaci e vissute di Cagliari in zona esclusivamente pedonale, scelta che ha completamente modificato lo storico spirito sociale ed economico della via stessa.

Da quando l’incessante via vai di automobili e mezzi di trasporto si è definitivamente placato ed i parcheggi e le fermate degli autobus sono spariti, il corso Vittorio, diventato di uno ‘squallore’ unico, si anima solo nelle tarde ore della sera per via di quei ristoranti frequentati, che sono andati a sostituirsi pian piano ai vari caratteristici ed utili negozi, chiusi per mancanza di clienti che non possono più raggiungere agevolmente il Corso. È il caso certamente degli anziani, dei disabili, ma anche di una qualsiasi persona costretta a percorrere lunghe, forse eccessive, distanze a piedi. E che dire delle ambulanze, costrette ad effettuare innumerevoli giri per cercare di avvicinarsi un minimo all’abitazione o al punto esatto in cui devono prestare un eventuale soccorso?

Non stupisce affatto dunque la lettera indirizzata da un considerevole gruppo di abitanti, commercianti ed artigiani (ben 458 firme) all’Amministrazione comunale di Cagliari, che chiede di esaminare i disagi a cui sono sottoposti quotidianamente a seguito della pedonalizzazione e che, al contempo, propone alcune possibili soluzioni. Tra queste: la riapertura del traffico da via Sassari, dalle ore 6 alle ore 12 del mattino, dei mezzi leggeri, con ripristino di almeno una delle due linee di trasporto pubblico (anche se con piccoli autobus); riapertura in tempi brevi del parcheggio multipiano di via Caprera; miglioramento dell’illuminazione stradale; istituzione del vigile di quartiere, soprattutto nelle ore serali e notturne, per contrastare i vandalismi ed il disturbo della quiete.


Di certo, per l’eroico coraggio e lo sforzo che dimostrano ogni giorno scegliendo di non abbandonare la loro via, meritano di essere almeno ascoltati. Anni di palleggio di responsabilità anche per l’eliminazione di quella orribile palizzata che protegge i reperti archeologici all’angolo di via Sassari e che spacca in due il Corso, hanno contribuito ulteriormente ad ingrigire la situazione. E infatti, anche nel corso Vittorio, cominciano a fioccare i primi cartelli ‘affittasi’ e le numerose serrande abbassate raccontano da sole la sofferenza dei proprietari dei locali e la nostalgia per quei tempi prosperi ormai andati, quando traffico e smog si compensavano con la vita della via e dei suoi abitanti, che potevano raggiungere con facilità la propria abitazione o il proprio negozio. Anche il corso Vittorio Emanuele sarà prossimo alla fine, a cui è giunta l’ormai dimenticata via Dante?

Laura Pisano