Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Strada pubblica e privata

Fonte: L'Unione Sarda
30 gennaio 2018

VIA SASSARI. Un lato è comunale, l'altro demaniale: divieti e parcheggi riservati

 

 

 

C'è incertezza sulla proprietà dell'area vicino al Tar 

 

Il ramo segreto di via Sassari ha una proprietà incerta. La discesa che collega il corso Vittorio Emanuele II con viale La Plaia ha un braccio che costeggia il palazzo del Tar e si interrompe davanti a un cancello. Quel tratto di strada mai completato dovrebbe raggiungere via Angioy ma gli espropri non sono mai stati perfezionati. Dietro il Tar c'è un'aiuola sfruttata come toilette dai senzatetto e i residenti sono costretti a garantire l'illuminazione al posto del Comune. La strada ha un'identità incerta: un pezzo è del Comune e uno dello Stato.
«LA VIA È DEL COMUNE» «Non è un vicolo, quella è via Sassari a tutti gli effetti, ho le carte del notaio che lo certificano», spiega Emanuela Agus, una residente che nel portone ha la targhetta del Comune col numero civico di via Sassari. «Ho un cancello per il posto auto e pago regolarmente il passo carrabile al Comune - spiega - ma quando ho avuto bisogno del carro attrezzi gli operatori si sono fermati in piazza del Carmine e non sono voluti entrare». Perché all'angolo col palazzo del Tar c'è un cartello che indica “proprietà privata” e altri con divieto di sosta e “Area riservata all'Autorità giudiziaria”. Il cartello sulla proprietà privata sarebbe quindi vero a metà: la parte destra è dello Stato mentre il lato sinistro con il bar, il ristorante e le abitazioni è del Comune. Lungo la parte che costeggia il Tribunale amministrativo regionale ci sono le strisce gialle che delimitano una quindicina di posti auto riservati al Tar e all'Ufficio del Governo che ha sede nello stesso palazzo. Per difenderli dagli estranei sono stati sistemati per terra i dissuasori davanti a cartelli che ricordano il divieto di sosta, senza nessun tipo di timbro o autorizzazione.
«QUEL LATO È DELLO STATO» «Tutto legittimo, quella è proprietà privata, ho le carte che certificano la titolarità», spiega Franco Scano, presidente della seconda sezione del Tar che ha sempre seguito questa intricata vicenda. «Quasi cento anni lo Stato ha comprato una parte dai Fadda, proprietari dell'area, e un'altra parte risulta demaniale - spiega il giudice - quando hanno costruito un palazzo e serviva il passaggio per i residenti abbiamo acconsentito a cedere una parte. Abbiamo fatto una permuta, cedendo il lato di fronte a noi al Comune e prendendo tutta la parte verso il Tar per i nostri stalli». In pratica, dando le spalle a piazza del Carmine, il marciapiede destro sarebbe dello Stato e quello sinistro del Comune, con residenti, numeri civici e passo carrabile. Il Puc prevedeva l'esproprio dell'ultimo tratto per aprire la strada da piazza del Carmine a via Angioy. «Una parte era già del Comune ma l'ha persa nel tempo e i privati hanno messo i cancelli. Ora il Comune dovrebbe pagare per riaverla, un'operazione che potrebbe attirare l'attenzione della Corte dei conti», conclude Franco Scano, lasciando intendere che la soluzione del pasticcio non sarà semplice.


Marcello Zasso