Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

La musica è in divieto di sosta Il cantante attacca; l'assessore: «Ha ragione, interverremo»

Fonte: L'Unione Sarda
12 gennaio 2018

Approvato oltre due anni fa, il regolamento delle arti da strada non è ancora operativo

La musica è in divieto di sosta Il cantante attacca; l'assessore: «Ha ragione, interverremo»

Una semplice richiesta al Comune e lo spettacolo può iniziare: praticamente la rivoluzione copernicana per i musicisti da strada cagliaritani. Solo che il “regolamento per la disciplina delle arti da strada”, approvato a maggio 2015, è ancora lettera morta. Per suonare nelle strade cittadine, i busker devono ancora mettere mano al portafogli e tirare fuori cifre importanti. I calcoli li ha fatti uno di loro, il ventiseienne Matteo Angioni, che, tornato a Cagliari dopo aver trascorso molti anni tra Milano e Bergamo, si è scontrato con la dura realtà. «A parte gli adempimenti burocratici, dalle dichiarazioni varie alle copie di documenti», racconta, «occorre versare 5,16 euro per diritti di segreteria e 16 euro per la marca da bollo per il ritiro dell'autorizzazione».
LA PROTESTA Cifre folli per chi, “facendo cappello”, raccogliendo, cioè, le monete lasciate dai passanti, mette insieme pochi euro. «Certo», riprende, «in situazioni di particolare movimento, si raccoglie parecchio. Ma, per esempio, qualche sera, quando c'era poca gente in giro, ho raccimolato appena cinque euro». Nonostante la giovane età, Angioni è molto battagliero (in fondo, ha lasciato un lavoro sicuro come receptionist in un hotel a 5 stelle per tornare a Cagliari). E ha deciso di combattere questa battaglia: ha creato un sito, stradalibera.it, e ha organizzato una raccolta di firme su un sito specializzato in petizioni, Change.org (arrivata, attualmente, a quota 2.200).
IL REGOLAMENTO Ma Angioni non si limita esclusivamente alla petizione: indica alcune buone pratiche messe in atto in altre città, in particolare a Milano e a Bergamo. Perché, a parte il fatto che mancano ancora alcuni adempimenti che rendano operativo il regolamento, questo ha alcuni limiti. «Si stabilisce», spiega, «che la richiesta deve essere presentata un mese prima dell'esibizione. Ma come posso prevedere se quel giorno pioverà o se avrò l'ispirazione e la voglia di cantare? Il mio lavoro, d'altronde, non è questo: canto per passione. I soldi che raccolgo mi servono a migliorare: appena riuscirò a farlo a Cagliari, investirò quei soldi nell'iscrizione alla scuola civica di musica».
IL COMUNE Angioni continua a raccogliere firme. Ma, intanto, il testo della petizione è già arrivato nella scrivania dell'assessore alla Cultura Paolo Frau. «Che cosa posso dire? Ha perfettamente ragione», sospira. Ma perché, a distanza di due anni e mezzo, mancano ancora il “piano di classificazione acustica” e il regolamento esecutivo, indispensabili per renderlo operativo? «Il problema è che in Italia siamo in grado di complicare tutto: la burocrazia ha rallentato, come spesso capita, l'iter».
IL FUTURO Dunque, c'è il rischio che gli artisti di strada restino a lungo nel limbo. «No», rassicura Frau, «non accadrà. L'amministrazione apprezza e vuole favorire questi spettacoli. Dunque, adesso studieremo quello che accade in altre città, comprese quelle segnalate da Angioni. E, in tempi brevi, faremo il possibile per apportare le necessarie modifiche al regolamento e renderlo immediatamente operativo. Questi artisti rendono la città più bella e attrattiva: è indispensabile dare loro una mano».
Marcello Cocco