Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Definitivo l'addio alle auto «Qui solo ristorazione, non vogliamo un'altra Marina»

Fonte: L'Unione Sarda
3 gennaio 2018

CORSO VITTORIO EMANUELE II. Commercianti divisi sulla nuova parte pedonale

 

 

La sperimentazione è finita: da piazza Yenne a via Sassari il Corso sarà pedonale in modo definitivo. La Giunta ha formalizzato il progetto cominciato con le prime chiusure al traffico nell'estate 2012 per le Notti colorate. L'anno dopo era arrivato il provvedimento più completo: da luglio a settembre stop alle auto il venerdì e sabato dalle 20 alle 3. Come capita in queste circostanze, si comincia con le polemiche, poi ci si abitua e il traffico nel primo tratto del Corso è ormai un ricordo, con l'ex fermata del Ctm ormai circondata dai tavolini. Continua la corsa ad aprire nuove attività nella parte senza auto da tempo, mentre si stanno ancora leccando le ferite i negozianti dell'altro tratto in cui si sta sperimentando la pedonalizzazione, da via Sassari all'arco di Palabanda. Il lungo cantiere e il ritrovamento dei resti romani davanti all'Ersu, li ha tagliati fuori dal flusso pedonale e le conseguenze sono pesanti.
RIVOGLIAMO LE AUTO «Senza le auto abbiamo perso tanti clienti storici e non ne abbiamo guadagnato di nuovi», si lamenta Emilio Tolu dalla sua macelleria a pochi passi da via Sassari, «rivogliamo le auto, non ci è piaciuta la scelta di eliminare completamente il traffico. Così il Corso si trasforma in un'altra Marina: resterà solo ristorazione con la scomparsa dei servizi per i residenti costretti ad andare via». L'avanzamento della zona pedonale si porta dietro l'apertura di ristoranti, pub, piadinerie, pizzerie e gelaterie. Nella parte appena sistemata e in quella ancora da ultimare del corso Vittorio Emanuele II ci sono tanti cartelli "Affittasi" esposti in locali chiusi da tempo e non è difficile immaginare che nel giro di qualche mese apriranno nuove attività. «Non possiamo puntare solo sulla ristorazione, ci sono turisti ma bisogna vivere qui tutto l'anno - commenta Francesca Delogu dalla sua salumeria - nel giro di due anni ci hanno tagliato le gambe con il cantiere e l'apertura di due supermercati e, come se non bastasse, i vigili multano i nostri fornitori che devono lasciare il mezzo nelle strade vicine».
TENERE IL PASSO Con la città che cambia anche i commercianti devono provare a tenere il passo. «Dovremo aprire la sera e fruttare gli spazi esterni, uno sforzo che faremo volentieri - spiega Patrizia Masala dalla Taberna dei sapori - perché è l'unico modo per sopravvivere alla concorrenza spietata dei due supermercati». Nella metà del Corso senza le auto c'era una parte ultimata e frequentata, considerata la serie A, e la serie B più disastrata. «Fino a pochi mesi fa stavano cercando un locale per trasferirci nella prima parte», ammette Roberto Cinus del ristorante Crackers, «non ci credevo, ma con la fine dei lavori abbiamo cambiato idea e siamo contenti. Ora ci metteremo d'accordo con gli altri commercianti perché spetta a noi riempire questa strada. La città è cambiata, bisogna essere pronti a cambiare metodo di lavorare e adeguarsi».
Marcello Zasso