Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Un vicolo cieco per De André Al cantautore dedicato un piccolo spazio a Barracca Manna

Fonte: L'Unione Sarda
11 dicembre 2017

TOPONOMASTICA.

Negli anni il Comune ha maltrattato big di cinema, musica e letteratura Un vicolo cieco per De André Al cantautore dedicato un piccolo spazio a Barracca Manna 


Il suo rapporto con la Sardegna era molto forte e la capitale dei sardi avrebbe potuto ricordarlo in modo adeguato, dedicandogli magari il Parco della musica, il lungomare del Poetto o uno spazio alla Fiera. Ma non è andata così: Cagliari alla figura di Fabrizio De André ha riservato un vicolo cieco a Barracca Manna. «Se mi piace De André? Non più di tanto», ammette uno dei pochi residenti negli otto numeri civici che occupano quei trenta metri dedicati al cantautore genovese, sardo di adozione. «Prima si chiamava vico I delle More, dal nome della strada principale», spiega indicando una delle stradine che attraversano la collina di Barracca Manna.
Fino a qualche anno fa le poche strade presenti in quella zona avevano i nomi di piante, poi quando il Comune ha cominciato a completare le opere di urbanizzazione sulla collina alle porte della città, anche i vicoletti che si insinuano tra le case già esistenti hanno ricevuto una targa col nome.
LA CATTIVA STRADA Non è via del Campo o via della Povertà, ma come tributo sembra più una cattiva strada quella dedicata a Fabrizio De André. Ha passato anni a raccontare gli ultimi e gli emarginati e il suo nome ora è appeso in un vicolo cieco alla periferia della città. Non lontano da lui c'è un'altra figura che di Cagliari ha saputo raccontare bene gli ultimi.
SERGIO ATZENI «Non so di chi sia stata la scelta del luogo, ma non si può dire felice», ammette Rossana Copez, vedova dello scrittore Sergio Atzeni, «non solo per lui, ma per tutti i registi, attori, poeti e cantanti sono stati riservati spazi alla periferia della periferia. Le strade principali di Pirri sono state dedicate a figure del Risorgimento che nulla hanno a che vedere con la Sardegna e solo i pochi spazi rimasti sono stati dedicati ad altri importanti esponenti della nostra cultura». I colori che hanno caratterizzato le opere di Aligi Sassu e Foiso Fois non hanno niente a che vedere con le strade che sono state loro dedicate tra l'Asse mediano e la 554.
Nei primi anni Duemila l'apertura dei cantieri del Comune per la sistemazione di Barracca Manna ha permesso alla commissione Toponomastica di smaltire gli elenchi di personaggi autorevoli che ancora non avevano ricevuto uno spazio. Arrivò così una cascata di mostri sacri della cultura e della politica che hanno occupato strade e stradine spesso non proporzionate al valore del personaggio.
L'ARTE DA PARTE Lì ci sono Enrico Berlinguer, Antonio Segni e i suoi colleghi presidenti della Repubblica Sandro Pertini e Giovanni Gronchi. Spazio, se così si può dire, anche ai mostri sacri della musica come Domenico Modugno, Claudio Villa e Renato Rascel mentre sono numerosi gli esponenti della letteratura italiana, a cui almeno è stata dedicata un'intera zona e non solo vicoli: Umberto Saba, Salvatore Quasimodo, Gabriele D'Annunzio, Giuseppe Ungaretti, Eugenio Montale, Alberto Moravia, Ennio Flaiano e Luigi Pirandello. Ci sono anche i big del cinema come Federico Fellini, Alberto Sordi, Roberto Rossellini e Anna Magnani.
SENZA ASFALTO La via dedicata alla protagonista di Roma città aperta non è neanche asfaltata e non è l'unica perché ci sono diverse strade di Baracca Manna dove è intervenuta la commissione Toponomastica, ma non sono ancora arrivati l'asfalto e l'illuminazione pubblica.
Marcello Zasso