Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Referendum sull'insularità, la spinta dei sindaci sardi: «Battaglia fondamentale»

Fonte: L'Unione Sarda
14 novembre 2017

Hanno già aderito 173 amministrazioni

 

Le iniziative si moltiplicano e i consensi aumentano: la campagna per il riconoscimento costituzionale dell'insularità della Sardegna promossa dai Riformatori su tutto il territorio regionale e oltre Tirreno non conosce sosta, nonostante il numero minimo di firme sia stato raggiunto.
L'ennesimo incontro del calendario è stato organizzato ieri sera nel Municipio di Sestu, dove una decina di sindaci dell'area metropolitana cagliaritana si è confrontata davanti a una sala consiliare gremita. «Possiamo già festeggiare il primo risultato della nostra battaglia», ha detto il consigliere regionale dei Riformatori Michele Cossa, tra i membri del comitato promotore della campagna, «siamo riusciti a reinserire il termine insularità nell'agenda di Regione e Governo, un primo, piccolo, ma importante passo per restituire alla Sardegna ciò che gli è dovuto».
NO ALLE DIVISIONI Il fronte di chi punta sull'affermazione dell'Insularità non conosce schieramenti di appartenenza. «Troppe divisioni fra partiti avversari in questi ultimi anni non hanno permesso di ottenere i risultati voluti», ha affermato il primo cittadino di Quartu Sant'Elena, Stefano Delunas, «interessi individuali che sono stati invece superati nel condurre insieme una lotta per la riaffermazione di diritti basilari. Una vertenza per togliere ai sardi l'etichetta di cittadini italiani di serie B».
Guai però a confondere il percorso di riconoscimento dell'insularità per una rivendicazione indipendentista. «Anzi, siamo qui proprio perché vogliamo sentirci italiani come i nostri connazionali», ha spiegato il sindaco di Sestu Paola Secci, «dibattiti pubblici come quello di oggi sono fondamentali per avvicinare la cittadinanza a tematiche apparentemente distanti dai bisogni quotidiani, ma che in realtà si riflettono sull'economia delle famiglie e delle imprese dell'Isola».
PROBLEMI COMUNI Tonio Ena, sindaco di Elmas, ha invocato invece «il diritto a non essere discriminati come sardi», ammettendo però quanto possa essere difficile coinvolgere le comunità locali in tematiche così complesse. «Ecco perché dobbiamo spiegare che i disagi per un'insularità non riconosciuta a livello istituzionale coinvolgono tutti».
Da Tomaso Locci, sindaco di Monserrato, a Giacomo Porcu di Uta, i primi cittadini arrivati a Sestu si sono mostrati convinti: sul tavolo dell'insularità si giocano i destini di tutti. Per ora hanno risposto all'appello dei Riformatori 173 amministrazioni su 377. «Ma l'obiettivo è coinvolgerle tutte», ha annunciato Secci, «vogliamo che sia una mobilitazione unitaria e massiccia, e la porteremo avanti tramite il confronto con la gente, strumento politico sempre efficace».
Luca Mascia