Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

La doppia preferenza oggi in Aula Parità di genere, l'ora della svolta

Fonte: L'Unione Sarda
14 novembre 2017

LEGGE ELETTORALE.

Testo di due articoli: pressing delle associazioni, l'ombra del voto segreto

La doppia preferenza oggi in Aula
Parità di genere, l'ora della svolta


È il giorno della verità. Quattro anni fa - era il novembre 2013 - la doppia preferenza di genere venne bocciata dal Consiglio regionale con il voto segreto. Oggi ritorna in Aula come stralcio da inserire direttamente nella legge elettorale. Nulla impedisce il ricorso al voto segreto, ma è altamente improbabile soprattutto perché stavolta è stata la conferenza dei capigruppo a decidere per l'approdo del testo.
LISTE ALLA PARI Ma c'è di più: Pietro Cocco (Pd) ha anche parlato della necessità di prevedere anche la parità di genere nella compilazione delle liste che dovrà essere garantita per il 50 per cento. Su questo passaggio esiste già un emendamento presentato dal capogruppo di Forza Italia Pietro Pittalis e il presidente della commissione Autonomia, Francesco Agus, ha fatto sapere che nel merito si sta predisponendo un emendamento di sintesi che sarà portato in Aula. Oggi molto probabilmente sarà votata anche questa proposta di modifica.
DUE ARTICOLI Il testo licenziato il 28 settembre scorso dalla prima commissione (con i soli voti contrari dei sardisti Gennaro Fuoco e Marcello Orrù) ha due articoli, il primo recepisce una proposta di legge di Anna Maria Busia (Campo Progressista) e riguarda l'inserimento secco del doppio voto, l'altro una proposta di Gianfranco Congiu (Partito dei Sardi) e prevede che «nel caso di lista circoscrizionale con due soli candidati devono essere rappresentati entrambi i generi». Se l'operazione va in porto. ogni elettore sardo avrà diritto a esprimere due preferenze, e magari alle prossime regionali le elette non saranno più 4 come nel 2014, ma molte di più.
CONSIGLIERE FIDUCIOSE Le quattro consigliere - Anna Maria Busia (Campo progressista), Daniela Forma (Pd), Rossella Pinna (Pd) e Alessandra Zedda (Forza Italia) - sono fiduciose per «la consapevolezza che trasversalmente, in seno alla maggioranza e all'opposizione, si respira rispetto all'urgenza di promuovere condizioni di parità, e poi questo meccanismo ha già dato ottimi risultati dove applicato».
PRESSING DELLE ASSOCIAZIONI La nuova consapevolezza acquisita è merito anche del pressing delle associazioni che hanno sposato la causa. Movimenti come Heminas, Coordinamento 3 - Donne di Sardegna, Meglio in due, gli stessi che, anche per oggi, invitano a non abbassare la guardia. «No al voto segreto e no ad altri giochi, la Sardegna vi osserva», è il monito lanciato ieri dalle coordinatrici di Meglio in due. «Non possiamo permetterci un altro 2013, un'altra richiesta di voto segreto, altri giochi al rinvio magari per allungare i tempi o strategie simili. Dalle parole si deve passare ai fatti e quindi votare lo stralcio in modo palese - scrivono in una nota - il percorso è stato lungo e tortuoso ma non ci siamo mai arrese. Saremo lì ad osservare e insieme a noi ci saranno gli oltre 200 Comuni, i gruppi e le associazioni che hanno aderito alla battaglia».
Roberto Murgia