Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Nessun condono D'Aquila, dopo 13 anni il Comune dice no

Fonte: L'Unione Sarda
14 novembre 2017

POETTO.

Un basamento per 31 cabine al centro della richiesta

Nessun condono D'Aquila, dopo 13 anni il Comune dice no


È durato tredici anni il silenzio del Comune su una richiesta di condono edilizio presentata dallo stabilimento balneare D'Aquila per regolarizzare un basamento in calcestruzzo su cui sono installate 31 cabine in legno. Solo un mese fa, in vista della battaglia davanti ai giudici del Tar, via Roma ha risposto alle richieste dei privati negando la sanatoria.
IL RICORSO È stato l'avvocato Silvio Pinna a presentare, per conto della società proprietaria dello stabilimento, il ricorso amministrativo contro il lunghissimo silenzio tenuto dal Comune sull'istanza di condono presentata il 29 marzo 2004. Tredici anni fa, i gestori del D'Aquila avevano chiesto di regolarizzare il basamento su cui poggiano i 31 spogliatoi in legno, tutti comunque amovibili. Una richiesta, insomma, di sanare quelle opere costruite senza autorizzazione all'interno della storica attività di viale Poetto. Non solo. Visti i tanti anni trascorsi, la società aveva chiesto al Tar che si pronunciasse anche sul «silenzio-assenso», obbligando così il Comune ad adottare il provvedimento proprio per l'assenza della risposta.
LA DECISIONE Il collegio della seconda sezione del Tar presieduta da Francesco Scano ha trattato la questione nel merito, arrivando però poi a dichiarare cessata la materia del contendere su richiesta di entrambe le parti. Il 17 luglio 2013, il servizio tutela paesaggistica della Provincia aveva dato un parere favorevole al mantenimento delle opere, elevando una sanzione che è stata regolarmente pagata dal D'Aquila. Il 17 marzo di quest'anno, poi, lo stabilimento è tornato alla carica chiedendo il rilascio del condono e, non ricevendo risposta, ha deciso di rivolgersi al Tar.
LA RISPOSTA Ma prima che il Tribunale amministrativo si occupasse nel merito del ricorso, il Comune ha risposto negando la procedura di condono con una determina firmata il 2 ottobre 2017. A seguito di questa decisione, sia l'avvocato Silvio Pinna che il legale Genziana Farci dell'ufficio legale comunale hanno chiesto la cessazione della materia del contendere, poi decretata dal collegio con la compensazione delle spese del giudizio.
LA BATTAGLIA CONTINUA Ora la battaglia giudiziaria potrebbe continuare con un nuovo ricorso: questa volta non sul silenzio ma contro il diniego deciso dal Comune. Solo in quel caso i giudici stabiliranno se le cabine potranno essere salvate o dovranno essere demolite.
Francesco Pinna