Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Bombe su Cagliari E il cielo si fece nero

Fonte: L'Unione Sarda
13 novembre 2017

Piludu per Cada Die oggi e domani alla Vetreria

 

 

 

S i va a teatro attivando due sensi, la vista e l'udito. Se poi lo spettacolo riesce anche a stimolare la memoria, allora è come avere fatto bingo.
È così “Cielo Nero”, la nuova produzione firmata da Cada Die Teatro, scritta dal drammaturgo toscano Francesco Niccolini e da Pierpaolo Piludu (regia di Mauro Mou), in scena al teatro della Vetreria di Pirri ancora oggi alle 21 e domani alle 18 dopo le anteprime alla Cripta di Santa Restituta e al Festival dei Tacchi.
Il “Cielo Nero” è quello di Cagliari del 1943, scuro dalle bombe americane che nel febbraio di settantaquattro anni fa hanno distrutto il settanta per cento della città. Si tratta di un monologo, che vede protagonista sul palco Pierpaolo Piludu raccontare le storie parallele dei gemelli Efisio e Antioco Mereu di fronte alla guerra. Due gemelli diversi: uno, Efisio che, indifferente al regime fascista che sta per prendere il sopravvento, finisce nella Marina e trova a Cagliari un porto sicuro finché nel '43 non conosce l'orrore della guerra e delle bombe. L'altro, Antioco, il ribelle, che viene spedito sul fronte peggiore, ovvero in Russia. Per entrambi, la strada verso casa, completamente devastata dalle bombe, dalla fame e dai lutti, sarà dura e quando si ritroveranno, ad aspettarli troveranno una grande sorpresa. «Raccontiamo quello che vedono i gemelli», spiega Piludu, «ma il protagonista principale è ancora una volta Cagliari che soffre e muore».
“Cielo Nero” rappresenta l'ultima tappa di una lunga ricerca fatta di testimonianze e racconti di persone che hanno vissuto quell'esperienza sono usciti illesi, almeno nel corpo, dai bombardamenti che hanno colpito Cagliari.
Dopo “Famiglia Puddu”, lo spettacolo di Piludu che da vent'anni racconta la storia di Benito, un bambino down tenuto nascosto per vergogna, che scopre la vita e la città grazie ai bombardamenti, dopo la pièce “La guerra dentro casa” e il documentario “Quando scappavamo col cappotto sul pigiama” (regia di Pierpaolo Piludu e Cristina Maccioni), arriva “Cielo Nero”.
La storia dice che gli angloamericani colpirono duramente Cagliari, causando oltre mille morti. «Ci sono adolescenti che ancora non lo sanno», spiega Piludu. «E questo perché spesso, ma sempre meno rispetto a prima, ci dimentichiamo di raccontare la nostra città, il nostro quartiere».
La replica di domani si concluderà con un incontro dal titolo “Armati di parole, raccontare la guerra”. Si tratta di una riflessione sul percorso teatrale e antropologico portato avanti in questi anni dal Cada die teatro e in particolare da Pierpaolo Piludu, proprio sui bombardamenti di Cagliari del '43. Insieme a Giancarlo Biffi, interverranno il direttore editoriale de L'Unione Sarda Gianni Filippini, il regista Mauro Mou, il drammaturgo Francesco Niccolini, lo scrittore e autore teatrale Lorenzo Pavolini, Pierpaolo Piludu e il giornalista Walter Porcedda.
«Senza presunzione, faremo una riflessione su che cosa può fare il teatro», spiega Piludu. «Il teatro come opportunità, per riflettere, commuovere, e mostrare i dolori che genera una guerra».
Mauro Madeddu