Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Toponomastica al maschile

Fonte: L'Unione Sarda
6 novembre 2017

Uno studio degli alunni della scuola Santa Caterina sulle discriminazioni di genere

 

 

Le strade sono intitolate agli uomini, pochissime alle donne

 

Una laurea? Non basta. Una carriera brillante, neppure. E men che meno torna utile l'aver ricoperto incarichi prestigiosi, fatto scoperte scientifiche, portato a casa primati in campo medico, sportivo o sociale. A farcela in alcuni casi sono le sante, ma l'unico modo sicuro per assicurarsi il diritto a una via che porti il proprio nome per una donna è quello di essere stata una giudicessa alla fine del XIV secolo oppure essere nata a Nuoro nel 1871 e aver vinto il premio Nobel per la letteratura nel 1926. Ma poiché Eleonora d'Arborea e Grazia Deledda, uniche donne onnipresenti nelle strade di tutta l'Isola, sono casi irripetibili le ambizioni femminili in fatto di toponomastica sembrano destinate a rimanere frustrate.
DISCRIMINATE A Cagliari su 1.522 strade, 787 sono intitolate a uomini più o meno famosi e 64 a nomi di donne. A interessarsi della faccenda sono stati i bambini della scuola di Santa Caterina che hanno seguito un percorso tracciato per loro dalla maestra di Italiano e Storia Carmen Sulis. «La discriminazione di genere è dappertutto: nella toponomastica come nei libri. Abbiamo condotto anche una ricerca sulla grammatica di testo. Nelle frasi da sottoporre ad analisi logica ci sono 71 personaggi di donna e ben 169 di uomo. Ora che i bambini hanno imparato a guardare con occhio critico sono i primi a notare questa disparità».
CASTELLO In attesa di avviare il progetto che li accompagnerà nell'anno scolastico appena cominciato, i piccoli esperti di linguaggio di genere ripassano quel che è stato fatto negli anni precedenti quando hanno passato al setaccio le vie e le piazze del quartiere in cui si trova la loro scuola. A Castello sono nove i nomi di uomini e tre quelli di donne con uno “scippo” che a loro non è proprio andato giù. La piazza sulla quale si affaccia la loro classe, quella che un tempo ospitava l'omonimo monastero, era dedicata a Santa Caterina ma qualche anno fa è stata ribattezzata piazza Goffredo Angioni, medico. Lontani dal voler innescare qualunque polemica, i bambini hanno inviato una lettera al sindaco Massimo Zedda per rimettere a posto le cose.
VILLAGGIO PESCATORI Qualche risultato però gli alunni lo hanno già ottenuto. Dopo aver ispezionato il Villaggio pescatori e constatato ancora una volta la discriminazione subita dal genere femminile hanno sottoposto la questione al primo cittadino che ha dedicato tre strade rimaste senza nome ad altrettante donne: Joyce Lussu, Rosa Luxemburg e Maria Piera Mossa. Nell'anno che verrà il progetto interdisciplinare della Quinta A sarà dedicato alla redazione di una guida turistica al femminile. «Sarà una mappa nella quale valorizzare i siti di interesse dedicati a donne speciali che hanno fatto tanto e che altrimenti verrebbero dimenticate». A condurre uno studio approfondito in materia è stata anche Agnese Onnis, maestra in pensione, che con le sue pubblicazioni ha sollevato più volte la questione della discriminazione nella toponomastica, materia nella quale non conta solo il numero delle strade intitolate all'uno o all'altra ma anche la loro posizione. A Eleonora d'Arborea, per esempio, è stata dedicata una via nel centralissimo quartiere di Villanova, mentre una traversa di via Sonnino porta il nome di Grazia Deledda. Luoghi di prestigio. Una conquista che non è alla portata di tutte. In alcuni casi è più facile tentare la carta della santità.
Mariella Careddu