Cinema Mercoledì la prima a Cagliari Poveri Cristi
nei corti
di Pau e Mereu
S ulla breve distanza, il cinema sardo arriva lontano. “L'ultimo miracolo”, diretto da Enrico Pau, e “Futuro prossimo”, di Salvatore Mereu - due cortometraggi - hanno infatti partecipato alla 74ma edizione della Mostra internazionale del cinema di Venezia. “L'ultimo miracolo” ha chiuso la 32ma Settimana internazionale della critica, sezione SIC@SIC - Short Italian Cinema; “Futuro prossimo” è stato invece scelto per la sezione Orizzonti.
LA PRIMA La prima cagliaritana è attesa per domani al Cinema Odissea in viale Trieste 84. Due le proiezioni: alle 21, riservata agli invitati; alle 22.20 con ingresso libero fino ad esaurimento dei posti disponibili. A entrambi gli spettacoli saranno presenti i registi, gli attori e le troupe. Fra gli attori segnaliamo Tino Petilli, Mario Faticoni e Massimiliano Medda. Ma un'altra ragione accomuna i due cortometraggi: sono stati realizzati dagli studenti dell'Università di Cagliari - coinvolti in tutte le diverse fasi del progetto - e prodotti dall'Ateneo nell'ambito delle attività didattiche del Centro di ricerca sulla formazione agli audiovisivi (Celcam), diretto dal profossor Antioco Floris.
L'ULTIMO MIRACOLO È stato il saggio finale del laboratorio di regia diretto da Enrico Pau, noto al grande pubblico per “L'accabadora”. “L'ultimo miracolo” è una fiaba urbana che amalgama silenzi e scorci di inaspettata bellezza. Il montaggio alterna con misura due storie che a tratti vanno ad intersecarsi. Da una parte c'è un Cristo con la barba bianca che ha dimenticato come si fanno i miracoli (lo accompagna Pietro, altrettanto vecchio e acciaccato), dall'altra, una serie di persone comuni alle prese con le difficoltà del vivere: un giovane cantante che non sa più fischiare, dei pescatori in crisi per via di un misterioso pescecane, dei ladri imprigionati su un fico nella calura. Cristo si aggirerà per Cagliari e nei dintorni, entrerà in una chiesa, cercherà addirittura il soccorso di un mago. Forse la sua amnesia è il sintomo di un'epoca in cui la gente ha smesso di credere, un'epoca in cui la parola del Signore stenta di più ad arrivare.
FUTURO PROSSIMO E se giungeva dal mare il Cristo de “L'ultimo miracolo”, vengono dal Mediterraneo anche Rachel e Mojo, le protagoniste del cortometraggio di Salvatore Mereu, “Futuro prossimo”, realizzato all'interno di un progetto di collaborazione fra gli Atenei di Cagliari e Sassari, il Master per FilmMaker. Incontreremo una donna e una bambina che di giorno cercano lavoro per le strade di Cagliari e che di notte si rifugiano nella cabina di uno stabilimento al Poetto. Una sera la troveranno chiusa. Negli intensi dialoghi fra Rachel e Mojo si intravede il dramma di chi ha perso tutto ma vuole continuare a lottare, anche in un Paese come l'Italia che stenta a riconoscere i migranti come individui e che non riesce a sbloccare la questione dello ius soli. L'evento al Cinema Odissea è stato realizzato in collaborazione con Notorius - Circolo Universitario Cinematografico, Viacolvento e Francesco Piras Studio.
Luca Mirarchi