Rassegna Stampa

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Case popolari: rifiutano 70 famiglie, via Seruci peggio del “Bronx” di Sant’Elia

Fonte: web Castedduonline.it
17 ottobre 2017

 


 


Di Ennio Neri  16 ottobre 2017

 

 

Settanta le famiglie che hanno rinunciato all'alloggio popolare. Il motivo? Paura del trasferimento in zone "critiche" come piazza Medaglia Miracolosa, via Podgora, o le case parcheggio di via Is Mirrionis. A Sant'Elia non piace piazza Falchi il cosiddetto Bronx: apprezzate le case del vecchio borgo

 

Case popolari, c’è anche chi la rifiuta: sono stati 70 i no. Per un appartamento in via Seruci, una delle zone più “temute” dagli inquilini, gli uffici dell’amministrazione comunale hanno dovuto scorrere la graduatoria fino alla 72esima posizione.

E questo per le case comunali, dove tra le altre zone critiche e poco gradite ai cagliaritani ci sono piazza Medaglia Miracolosa, la zona di via Podgora e via La Somme o le case parcheggio di via Is Mirrionis, angolo di via Timavo: tutte con grandi difficoltà di assegnazione. Piacciono invece, diversamente da quanto accadeva in passato, sintomo probabilmente di un sensibile miglioramento, le case in via Cornalias e via Meilogu.

Mentre per quanto riguarda gli alloggi di Area la zona critica è quella dei palazzi Del Favero in piazza Falchi, il cosiddetto “Bronx” di Sant’Elia, anche qui tantissimi rifiuti.

Ma Sant’Elia conosce anche una rinascita. Perché c’è la file per avere una  casa nel Vecchio Borgo del rione sono tra le mete più ambite, al pari delle abitazioni comunali di via Tevere a Sant’Avendrace, ma ormai anche via Cornalias e via Meilogu (a Is Mirrionis) e Santa Teresa a Pirri vengono assegnate con maggior facilità rispetto al passato.

“Non è una novità. Ma è l’ennesimo sconcerto”, spiega Gianni Chessa, assessore ai Lavori pubblici, con delega alle case popolari, “Ci sono alcune zone rifiutate dalla gente quasi tutte a Is Mirrionis. Un appartamento in particolare in via Seruci è stato rifiutato da decine di persone. Il bando del 2009 consente il rifiuto più volte. Via Seruci”, prosegue, “sarà interessata a importanti investimenti entro l’anno sistemeremo le aree cortilizie e le facciate dei palazzi. C’è poi il progetto Iti Is Mirrionis che prevede l’inclusione sociale anche in via Seruci. Studenti universitari che andranno a convivere con anziani, con l’obiettivo”, conclude, “di arricchire e migliorare il quartiere con nuovi abitanti”.

Sul fronte della case popolari (due mila e 700 in città) c’è anche la battaglia delle morosità da recuperare: 7 milioni di euro. Anche da parte di persone che percepiscono un reddito e non pagano (il costo dell’affitto varia da 10 a 150 euro mensili). Equitalia ha recuperato solo 70 mila euro. Critiche le condizioni degli alloggi. secondo un’indagine effettuata dall’Università l’80 dei residenti delle case popolari ammette che sarebbe meglio la demolizione e la ricostruzione del semplice recupero.