Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Acque agitate per la gestione delle piscine comunali

Fonte: L'Unione Sarda
3 ottobre 2017

L'assessore nel mirino per gli impianti di via Degli Sport e Terramaini

Acque agitate per la gestione
delle piscine comunali

Alta tensione in Comune per l'assegnazione delle piscine comunali alle società sportive. Sono state appena pubblicate le graduatorie per le strutture di Terramaini e via degli Sport e hanno creato tanto malumore nell'ambiente. Ieri mattina la commissione Sport ha voluto sentire l'assessore Yuri Marialis, ma all'appuntamento si sono presentati anche diversi rappresentanti di società sportive che criticano l'operato dell'esecutivo e degli uffici.
LE CONTROVERSIE L'esponente della Giunta Zedda difende l'operazione: «Tutto si può sempre migliorare e ci sono stati ritardi, ma abbiamo trovato un sistema che permette una corretta distribuzione degli spazi e permette alle società di potersi organizzare al meglio». Ben diverse le altre posizioni, a partire dal presidente della commissione Filippo Petrucci: «L'assessore (e anche chi presiede la Giunta) devono prestare maggiore attenzione al variegato mondo del nuoto, cosa che in sei anni non è avvenuta, soprattutto per ciò che concerne tutte le nostre piscine comunali». Chiede di bloccare tutto la vicepresidente della commissione Sport Loredana Lai: «Il Comune annulli la graduatoria in autotutela», mentre alcune società sportive annunciano: «Abbiamo pronta una lettera per contestare diverse irregolarità procedurali». A fine luglio è arrivato il bando per la concessione degli “spazi acqua” nelle due piscine, una nuova formula che ha da subito creato incomprensioni e perplessità tra gli operatori, ma che secondo l'assessore allo Sport è un grande passo in avanti. «Abbiamo da tempo cambiato il modo di gestire gli spazi comunali, in tutti gli ambiti, perché c'erano tanti che li sfruttavano come se fossero stati di loro proprietà - spiega Yuri Marcialis - con questo nuovo sistema abbiamo definito i criteri per ottenere un maggiore punteggio e poter scegliere per primi gli spazi da occupare».
PRIMA GLI AGONISTI Massima precedenza a chi pratica attività agonistica, poi tocca agli enti di promozione sportiva. Giovedì scorso tutte le società sono state convocate negli uffici dell'assessorato in viale San Vincenzo, di mattina c'era da sistemare Terramaini e di pomeriggio sarebbe dovuto essere il turno dell'altra piscina comunale, ma gli operatori hanno concluso di sera l'organizzazione di una sola piscina e oggi ci sarà il secondo turno. «La maggior parte delle società sono soddisfatte per questi criteri, così come lo è la Federazione italiana nuoto - spiega Marcialis - ma c'è chi non è d'accordo, chi ha criticato alcuni aspetti e chi ha rallentato le operazioni, il risultato è che i tempi si sono dilungati. Ma se prima gli uffici ci mettevano un mese a organizzare gli spazi, ora si chiude tutto in due giorni».
IL BANDO Ieri la seduta della commissione si è tenuta nell'Aula consiliare per fare spazio alle società e sono tante quelle che si stanno organizzando per costringere il Comune ad aggiustare il tiro. «Non possiamo permetterci di puntare sull'annullamento del bando, i nostri tempi non sono quelli della politica - spiegano - ma l'obiettivo è quello d contestare diverse irregolarità procedurali per limitare al massimo i danni».
Durante la discussione è emersa la volontà dei consiglieri di modificare il vecchio regolamento che definisce la gestione degli spazi sportivi, una soluzione tentata già nella scorsa consiliatura che si era però arenata negli uffici. «La situazione è molto tesa, forse non è mai stata così complicata, visto che i malumori sono condivisi un po' da tutte le società. L'incontro di ieri spero sia servito per provare a dare chiarimenti nonché per cercare una soluzione; credo e spero che ora l'assessore riesca a trovare modo di soddisfare le società», commenta Filippo Petrucci, presidente della commissione Sport. «Senza dubbio, e questa è una ulteriore difficoltà, non si possono dare le graduatorie degli spazi con questi ritardi: se fossero stati consegnati entro le scadenze (giugno), tutto sarebbe stato più semplici da gestire, mentre ora, a ridosso della stagione, è tutto complicato sia per gli atleti che per le persone che di questo lavoro ci vivono».
M. Z.