Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Un Ateneo in cerca di riscatto: «La crescita passa dalla cultura»

Fonte: L'Unione Sarda
3 ottobre 2017


La rettrice Del Zompo al capo dello Stato. Lectio magistralis di Elena Cattaneo

Un Ateneo in cerca di riscatto:
«La crescita passa dalla cultura»

Il trecentonovantasettesimo anno dell'Università di Cagliari passerà alla storia come l'anno del presidente della Repubblica. Perché è sì la prima visita ufficiale nell'Isola di Sergio Mattarella, ma è anche la prima volta che un Capo dello Stato inaugura l'anno accademico dell'Ateneo sardo. Tanto basta per far sì che Palazzo Belgrano si goda la festa, vivendo la sua giornata sotto i riflettori nazionali, grazie anche ai 103 giornalisti accreditati da tutt'Italia. E da qui, dalle sale dello storico edificio di via Università, uscirà a fine mattinata il monito per il Paese del presidente della Repubblica: «C'è un grande bisogno di cultura, soprattutto in una stagione come questa di tensioni e pericoli nel mondo. La cultura è fondamentale per poter capire e analizzare con serietà i problemi che provocano le tensioni».
LA GIORNATA La cronaca della mattinata inizia in rettorato alle 10.45, quando il corteo presidenziale fa tappa in via Università e Mattarella scende da una delle auto, guardato a vista dalle sue guardie del corpo: ad accoglierlo, nella stradina di Castello sorvegliata dalle forze dell'ordine, ci sono la rettrice Maria Del Zompo, il sindaco Massimo Zedda e il governatore Francesco Pigliaru. «Presidente, presidente», è l'urlo che giunge da dietro le transenne che racchiudono la stampa, ma Mattarella non si ferma, più che un cenno con la mano non concede. Si sale su al primo piano, nell'Aula Magna già gremita di ospiti, le autorità civili, religiose e militari, il presidente della Crui, Gaetano Manfredi, il rettore dell'Ateneo di Sassari, Massimo Carpinelli (ma in sala ci sono rettori di tutt'Italia, avvolti nella loro toga di ermellino), la scienziata-farmacologa e senatrice a vita Elena Cattaneo. La cerimonia solenne inizia sotto le note dell'Inno di Mameli e del Gaudeamus igitur cantati dal coro del Teatro lirico.
LA CERIMONIA Si apre con la relazione della rettrice che presenta il suo Ateneo (25mila iscritti, 3903 immatricolati e 3.111 laureati, 37 corsi di laurea triennale e 34 magistrale), ricco di eccellenze sotto il profilo della didattica e della ricerca e tuttavia penalizzato da parametri nazionali di valutazione che, non tenendo conto dei limiti dell'insularità, hanno portato a drastici tagli nei finanziamenti nazionali. «È per noi un grande privilegio - dice Del Zompo - avere l'opportunità di presentare, in un'occasione così solenne, l'Ateneo, di cui desidero sottolineare il ruolo strategico di sede dell'elaborazione e della diffusione del sapere e l'impegno per lo sviluppo culturale, sociale ed economico della Sardegna». Un Ateneo «che ha tanti progetti in cantiere e che vuole mettere al centro lo studente e i servizi a supporto del diritto allo studio».
LA SCIENZIATA «È il momento di capire se vogliamo diventare un Paese che abbandona i talenti e le idee o un Paese che sceglie di investirvi», ha incalzato la senatrice farmacologa, Elena Cattaneo, nella sua attesissima lectio magistralis dedicata alla ricerca, «volano della conoscenza e dell'etica pubblica». «Un segnale importante - ha proseguito - è arrivato di recente dalla ministra dell'Istruzione Valeria Fedeli che ha annunciato un investimento di 400 milioni per la libera ricerca di base delle università: molto più di una boccata d'aria, un'inversione di marcia». La «ricerca è libertà», e il caso di Giulio Regeni, il ricercatore italiano ucciso in Egitto lo scorso anno, lo dimostra. «Lui voleva studiare i sindacati egiziani, era un suo diritto, la tragedia è un esempio di limitazione della libertà di studio». Poco prima di lei avevano preso la parola Roberto Vacca, rappresentante degli studenti e Sonia Melis per il personale tecnico amministrativo.
IL PRESIDENTE Nel discorso di Mattarella è chiaro il riferimento ai fatti della Catalogna e l'invito al dialogo e al confronto, supportati dalla cultura, per arrivare a «soluzioni condivise che si allontanano quando prevalgono scontro ed esasperazioni di posizioni». Ai rettori va, invece, «la riconoscenza del Paese per il ruolo svolto dalle Università e il loro contributo decisivo per lo sviluppo economico, sociale e culturale dell'Italia».
Carla Raggio