Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Proteste contro la decisione di destinare 5 milioni dell'azienda agli enti locali Sciopero al Ctm, b

Fonte: L'Unione Sarda
19 settembre 2017

Proteste contro la decisione di destinare 5 milioni dell'azienda agli enti locali Sciopero al Ctm, bus fermi e passeggeri a terra

Venti autobus in circolazione tra le 10 e le 14 di ieri (sui 160 previsti) e passeggeri a terra: il «90 per cento», secondo i sindacalisti. Sarebbero i numeri raggiunti dallo sciopero proclamato al Ctm contro la decisione «della proprietà» aziendale di destinare agli «enti locali 5 dei 12 milioni di euro di utili di bilancio 2016». Denaro da utilizzare per migliorare viabilità e infrastrutture del trasporto pubblico nell'aerea vasta nonostante la Città metropolitana «debba fare investimenti con propri fondi», denunciano i rappresentanti di “Fit Cisl”, “Orsa Tpl”, “Faisa Cisal” e rsa “Usb Ctm”.
Con questi soldi, sottolinea Pino Camboni della Faisa Cisal, si potrebbe intervenire sugli stipendi: «Oggi un neo assunto incassa mille euro, chi ha 30 anni di anzianità 1.400». Inoltre «si metterebbero in sicurezza i posti guida» e «si potrebbero assumere 200 bigliettai. Invece i fondi vanno alla Città metropolitana, che già gode di centinaia di milioni di euro pubblici». Nel comunicato che anticipava l'astensione dal lavoro i sindacalisti facevano riferimento anche alla necessità di «diminuire i debiti», nel 2016 pari a «17 milioni di euro», e di fare «investimenti per l'acquisto di nuovi autobus» e ampliare «il servizio di trasporto pubblico nell'area vasta». I sindacalisti in Municipio sono stati ricevuti da Elisabetta Neroni, direttrice generale del Comune. «Ha preso l'impegno di fissare un incontro col sindaco Massimo Zedda in tempi brevi», aggiunge Camboni, «altrimenti torneremo lì sotto con bandiere, striscioni e fischietti. Abbiamo bisogno di chiarimenti e di cambiare la destinazione dei 5 milioni».
Il Ctm fa sapere che «lo sciopero ha avuto un'adesione di circa il 70 per cento», dati «non definitivi». In ogni caso, «oltre ai sindacati che hanno intrapreso la strada del conflitto ci sono Cgil, Usb Lavoro privato, Ugl e Uil che hanno scelto la strada del dialogo chiedendo un incontro con i soci, avvenuto l'11 settembre con l'avvio di un confronto sul merito delle questioni».