Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Scuole, lavori in corso

Fonte: L'Unione Sarda
13 settembre 2017

Cantieri necessari per scongiurare la chiusura di numerosi istituti

 

 

Interventi a tappeto per superare le emergenze 

 

 

 

 

Tre stagioni per insegnare, una per fare in modo che i muratori ne rendano possibili altre tre. In questi giorni, gli studenti degli istituti cagliaritani - dalla scuola dell'infanzia alle superiori - trovano edifici migliori rispetto a come li avevano lasciati in giugno. Tanti interventi a macchia di leopardo, affinché il soffitto non crolli sulla testa degli studenti (era accaduto al classico Dettori) e per evitare di chiudere scuole.
I CANTIERI Città metropolitana per le superiori, e Comune per istituti per l'infanzia, elementari e medie, si sono svenati per tutta l'estate e continueranno a farlo. Ma svenarsi non basta: troppo lungo il tempo in cui gli edifici per l'istruzione sono stati trascurati. Ora l'obiettivo è ridare dignità ai caseggiati e a mantenerli agibili. Una mano di vernice ovunque, bagni rifatti in una scuola, soffitti riparati in un'altra, impianti elettrici sostituiti, barriere architettoniche eliminate. «Anno dopo anno», spiega Gianni Chessa, assessore comunale ai Lavori pubblici, «s'interviene con i fondi che troviamo in cassa e col bando regionale Iscol@, per migliorare parti di tutte le scuole. Così, nel tempo tutti gli edifici sono sempre più efficienti». Si parla la stessa lingua anche nella Città metropolitana, complice il fatto che Massimo Zedda è bi-sindaco: dell'uno e dell'altra: «La priorità», ne è convinta Michela Mura, consigliera comunale a Sestu e delegata all'Edilizia scolastica della Città metropolitana, «è mettere in sicurezza gli istituti, a partire dagli impianti elettrici. Eliminiamo i pericoli, prima di tutto». Forse, nella lista, si dovrebbero inserire anche le siringhe per terra attorno alle scuole di Is Mirrionis, come denuncia il consigliere del Gruppo misto al Comune, Alessandro Sorgia, in un'interrogazione.
I DISAGI La media “Foscolo” marcherà visita fino a metà ottobre (si deve rimuovere l'amianto), l'istituto tecnico economico Martini è da rifare interamente: sarà un gioiello, ma serviranno tre anni, e ora gli studenti sono sparsi in altre sedi. «L'istruzione», commenta il preside del Martini, Domenico Ripa, «sconta anni di disinteresse della politica nazionale, che ancora perdura, e delle istituzioni locali. Recuperare il tempo perduto non è facile, anche per il mancato aggiornamento dei docenti sulle nuove tecnologie. Detto questo», aggiunge Ripa, «al Martini abbiamo indici di apprendimento, e di studenti occupati entro i due anni dalla maturità, superiori alla media».
POCHI SOLDI La crisi economica non fa sconti né preferenze. Il blasonato liceo classico Dettori non ha più l'aula magna: «Inagibile», sbuffa il dirigente Roberto Pianta, reduce dal sorteggio delle sezioni per i nuovi iscritti (novità di quest'anno): «Ci avevano chiuso la scuola perché crollavano calcinacci. Inoltre, nell'Isola oltre sessanta istituti non hanno dirigente: a me hanno dato anche il liceo linguistico, di scienze umane ed economico sociale Eleonora d'Arborea, con i suoi 1.500 studenti. Una sfida da incoscienti, per fortuna io lo sono». Due sedi, ma di un unico liceo scientifico, per il Pacinotti: oltre mille studenti. «Stiamo meglio di altri», premette la dirigente Valentina Savona, «ma non bene: il personale non docente è poco, non abbiamo i soldi per dotarci di buoni laboratori, non è facile offrire attività extracurriculari e la medesima qualità nelle tre diverse sedi. È pesante, con pochi soldi in cassa». E mentre Ignazia Chessa, dirigente dell'Artistico-Musicale sparso in tre luoghi diversi (più due magazzini) si rallegra di essere riuscita «a incrementare gli studenti in questa situazione», la responsabile dell'istituto comprensivo di via Stoccolma, Marcella Vacca, a capo di quattro scuole riunite, non vede nero: «I caseggiati sono a posto, altri lavori arriveranno: aiuta ad andare avanti». In un mondo, quello della scuola italiana, che da lustri va indietro.
Luigi Almiento