Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

«Zedda spieghi il progetto»

Fonte: L'Unione Sarda
21 agosto 2017

IL DIBATTITO. Lo storico Paolo Fadda invita il sindaco a sistemare la segnaletica

 

 

Via Roma, la piazza sul mare e il difetto di comunicazione

 

 

«Io dico che la pedonalizzazione di via Roma può anche essere valida ma va messa dentro una revisione generale del traffico». Così parla Paolo Fadda, lo storico di Cagliari che dall'alto dei suoi 87 anni, tantissimi dei quali trascorsi a raccontarla, la sua città, in una montagna di scritti, libri e articoli apparsi su riviste e quotidiani isolani, l'Unione Sarda in testa, dice la sua sul caso-via Roma, la scelta del sindaco Massimo Zedda di tener lontano le auto per trasformarla in una grande isola pedonale affacciata sul porto.
Scelta da condividere questa adottata dal sindaco?
«Cagliari, nonostante i cambiamenti, la modernizzazione, i tempi che inevitabilmente l'hanno modificata, resta sempre una città lineare».
Ovvero?
«Mi spiego. Dalle otto del mattino alle otto di sera via Roma raddoppia i suoi utenti, e raddoppia se non triplica il numero delle auto che la attraversano. È, insomma, una sorta di autostrada urbana che serve il traffico in entrata da est ma anche da ovest. È una città davvero metropolitana, tanto è vero che qui passerà quello che chiamo scherzosamente il tram moderno, la metropolitana di superficie che corre appunto su binari. Ecco, prima di chiudere la strada alle macchine si doveva procedere con una progettazione di più vaste proporzioni».
Troppa fretta da parte dell'amministrazione comunale?
«Magari è così. Anche se credo, almeno spero, che in Municipio questa visione complessiva della viabilità futura la abbiano contemplata, studiata. È che non ce l'hanno ancora spiegata e questa è una critica che faccio al sindaco e alla sua Giunta. Tanto è vero che anche la cartellonistica non è stata modificata a dovere insieme alla sistemazione delle transenne».
Questione di tempi. Per il resto?
«La mia generazione passeggiava ogni sera in via Roma. Ricordo che spesso chi camminava a piedi invadeva la carreggiata. Qui nascevano gli incontri, anche gli amori. Basta leggere Lawrence, Piovene».
E anche lei?
«Be no, io...io non sono alla loro altezza. Dicevo: oggi i miei nipotini vanno a prendere un gelato, io stesso la attraverso ogni giorno, abitando in viale Regina Margherita, per andare a sedermi su una panchina della Darsena. Ma sa che le dico: non trovo cagliaritani. Solo consiglieri regionali che cercano i lori clientes , qualche turista e parecchi croceristi. Dico questo per spiegare il cambiamento anche antropologico di Cagliari, magari per farmi io stesso una domanda: “Zedda lo ha un suo preciso progetto? Se sì, lo dica, lo faccia comprendere ai suoi concittadini. Dico questo per non pensare che questa decisione di pedonalizzare la strada tra i portici e il porto sia stata un po' troppo superficiale, magari affrettata».
Cagliari si era ripresa il porto abbattendo il muro. Il sindaco Floris ipotizzò per via Roma una grande piazza sul mare con il tunnel per spostare il traffico sotto terra. Zedda ha di fatto ripreso l'idea della piazza.
«Certo. È che ora vedo arrangiamenti in corso d'opera e ciò mi fa essere scettico. Si sta cambiando il traffico in piazza Deffenu perché l'impatto della pedonalizzazione si è fatto immediatamente sentire. Dovevano pensarci prima, credo. Per questo parlo di correzioni per correggere il tiro. Dovevano capirlo prima, se c'è un addetto al traffico rimedi. E sistemino almeno la nuova segnaletica. Subito».
Non è che preferiva il tunnel?
«Guardi, Genova aveva la stessa criticità di Cagliari e si è inventata negli anni Settanta la sopraelevata in ferro. Opera certo impattante ma gli ingorghi che rendevano la vita impossibile alla città sono finiti. Il tunnel è di certo una soluzione migliore e consente di eliminare le auto dalla strada».
Insomma, la grande piazza non è un progetto così assurdo? Qualcuno dice che i cagliaritani non sanno concepire il cambiamento e che polemizzano su tutto.
«Vero. Però è anche vero che vanno informati e preparati. Quali sono i cittadini che non protestano quando si prospettano tanti disagi e un bel po' di improvvisazione? Ci sono tanti dubbi, ancora, sulla sorte di questa parte della città che, ripeto, è crocevia di chi dall'interland, o se si vuole, dalla città metropolitana, raggiungere Cagliari dalle sue porte. La metro di superficie potrà veramente sostituire la mobilità fatta con le auto? Vista la confusione ma anche il cambiamento di cui parlavo prima, non vorrei che proprio la piazza-via Roma non ospitasse più i cagliaritani ma diventasse esclusivamente un luogo d'incontro per i “non cagliaritani”. Tutto ciò sarebbe deleterio, vorrebbe significare che non potrebbe più essere il cuore di Cagliari. Intanto il Comune sistemi piazza Matteotti, lo sconcio sotto le finestre del sindaco Zedda. Non regge il fatto che non sia del Comune ma delle Ferrovie. La si espropri, oppure si obblighi i proprietari a dare la giusta dignità. Perché anche questa è via Roma».
E se Zedda avesse davvero ragione? Se la sua scelta servisse a restituire ai cagliaritani la parte di città, come lei dice, da loro stessi dimenticata?
«Bene. Ma è un'ipotesi. Lei crede veramente che si vada in via Roma da San Benedetto o da altre parti di Cagliari se poi non si trova un parcheggio? C'è la necessità di un progetto complessivo, di una pianificazione urbanistica. Ma vanno fatti prima di bloccare le auto. Prima di offrire l'alternativa».
Andrea Piras